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Considerata anticamente come un antidoto contro l’ansia e lo stress, l’uva è uno dei frutti maggiormente apprezzati per le sue caratteristiche organolettiche e per i valori nutrizionali.

Secondo attendibili stime, attualmente esistono quasi 8000 diverse specie di uva, prodotta dalla pianta denominata Vitis Vinifera, un arbusto rampicante con pochi rami e con foglie piuttosto grandi di forma pentalobata e fiori raggruppati in infiorescenze.

I suoi frutti, che sono bacche chiamate acini radunati in grappoli, contengono piccoli semi (vinaccioli) da cui si estraggono molti principi attivi che trovano largo impiego anche nel settore fitoterapico. I costituenti principali di questo frutto sono i seguenti:

  • antocianosidi;
  • procianidine;
  • resveratrolo;
  • polifenoli;
  • flavoni e antociani;
  • minerali (potassio, fosforo, rame, ferro e manganese);
  • vitamina A, B1 e B2, e vitamina C;
  • acidi grassi polinsaturi.

Grazie a un calibrato mix di questi componenti, l’uva è dotata di molte funzioni utili all’organismo. L’apparato che maggiormente risente dei vantaggi derivanti da un regolare consumo del frutto è senza dubbio quello circolatorio, dato che esso svolge un’efficace azione angioprotettiva soprattutto a livello dei capillari sanguigni.

Inoltre, la notevole concentrazione di sostanze antiossidanti fa sì che l’uva riesca a contrastare gli effetti dannosi dei radicali liberi, rallentando anche i processi d’invecchiamento cellulare e svolgendo attività antimutagena. Essa riesce a mantenere sotto controllo il livello di colesterolo, contribuendo a evitare picchi ipertensivi derivanti dall’indurimento dei vasi.

A livello dell’apparato digerente l’uva migliora i processi digestivi consentendo un ottimale transito intestinale in seguito all’azione blandamente lassativa dei suoi acini. La diuresi risulta più funzionale poiché i chicchi sono formati per oltre il 90% da acqua e pertanto incentivano il ricambio idrico del corpo.

In estate, quando le elevate temperature stimolano la sudorazione e quindi l’eliminazione di acqua e sali minerali, l’uva è il frutto più indicato per riequilibrare tali perdite, evitando l’insorgenza di pericolosi squilibri metabolici.

Ma per beneficiare di tutte queste proprietà benefiche, è bene consumare un prodotto fresco e, soprattutto, ben lavato in modo da eliminare tutte le sostanze tossiche presenti in superficie. Vediamo insieme quali sono i semplici accorgimenti da fare a proposito!

Come lavare l’uva

Quando si ha tra le mani un grappolo d’uva immediatamente insorge il desiderio di assaggiare i suoi chicchi che, uno dopo l’altro, vengono gustati. Purtroppo molto spesso non si tiene conto che la loro superficie è ricoperta di sostanze tossiche, come pesticidi e antiparassitari, il cui impiego è necessario per evitare l’attacco di insetti di vario tipo.

Strofinare gli acini con le dita (un’abitudine molto diffusa) non è certo sufficiente per rimuovere i composti nocivi e pertanto è indispensabile procedere a un’adeguata pulizia dei grappoli. L’uva può essere lavata in vario modo, sia con acqua pura che con miscele di acqua e aceto oppure bicarbonato, ma in ogni caso bisogna trattare ogni chicco con estrema attenzione dato che spesso i prodotti nocivi si accumulano in corrispondenza del picciolo.

Tra l’altro non bisogna dimenticare che l’uva fa parte dei dodici prodotti agricoli maggiormente contaminati con i pesticidi, sostanze che, oltre a provocare numerosi disturbi all’organismo, possiedono un’emivita particolarmente lunga e quindi non si eliminano con facilità.

Proprio per questo motivo spesso non basta lavare i grappoli soltanto sotto l’acqua corrente, ma bisogna lasciarli in ammollo in specifiche miscele blandamente disinfettanti.

Lavaggio dell’uva con acqua

È sempre buona norma lavare l’uva nel momento in cui si sta per mangiarla per evitare che il ristagno di umidità possa portare i chicchi a marcire. Una volta presa la quantità di frutta che si intende consumare è necessario porla sotto un getto di acqua corrente fredda per almeno 30 secondi, avendo cura di rivoltarla più volte.

Dopo questa iniziale procedura, finalizzata ad eliminare la parte più grossolana di sporcizia, è utile sfregare ogni acino con le dita, facendo attenzione a non stringerli troppo. Un buon metodo per lavare a fondo i chicchi sotto l’acqua corrente è quello di metterli nello scolapasta, lasciandolo per alcuni minuti sotto al getto.

Quando l’uva è particolarmente sporca (lo si nota osservando il colore della buccia che diventa biancastra e opaca) è opportuno lasciarla in ammollo per almeno 5 minuti. È fondamentale eliminare tutti gli acini rivestiti da buccia rotta in quanto, oltre a marcire più facilmente, possono essere pieni di microrganismi dannosi.

Una procedura indispensabile da fare prima di mangiare l’uva è quella di asciugarla con un tovagliolo di carta oppure con un foglio di carta assorbente per eliminare ogni traccia di pesticidi e altre molecole dannose. Soltanto a questo punto è possibile gustare gli acini anche senza sbucciarli poiché le loro condizioni igieniche sono ottimali così come il sapore della polpa che non è stato per nulla alterato.

Lavare l’uva con miscele

Una valida alternativa al lavaggio dell’uva sotto l’acqua corrente, è lavare l’uva con varie miscele, a seconda dei prodotti che si hanno a disposizione a casa: acqua e aceto; acqua e bicarbonato, acqua e limone; acqua e Amuchina.

Miscela di acqua e aceto

Per eliminare efficacemente batteri e parassiti dalla superficie dei chicchi di solito si utilizza una miscela ottenuta con 3 decilitri di acqua e 1 decilitro di aceto di mele, che è il più disinfettante. Per rendere ancora più efficace la detersione dell’uva è preferibile servirsi di acqua tiepida, anche quella del rubinetto va benissimo.

Bisogna che il grappolo rimanga immerso completamente nel liquido per almeno 10 minuti. Successivamente è meglio passare l’uva sotto a un getto di acqua corrente per 1 minuto e poi asciugarla con un panno oppure tovaglioli di carta, per eliminare l’odore dell’aceto.

È sempre consigliabile attendere almeno dieci minuti prima di mangiare i chicchi dato che l’aceto, anche se diluito, potrebbe lasciare qualche traccia sulla buccia. Tuttavia, trattandosi di una sostanza volatile, si disperde facilmente in aria.

Miscela di acqua e bicarbonato

Il bicarbonato di sodio è un sale che può essere usato sia da solo che miscelato con il comune sale da cucina (cloruro di sodio): si tratta di un composto sotto forma di polvere che deve essere sciolto in acqua con una proporzione di 1:3, corrispondente a un misurino di sale e tre di acqua.

Il bicarbonato è un composto tendenzialmente alcalino, con elevato potere detergente e igienizzante, in grado di eliminare tutti i microrganismi e i pesticidi presenti sulla buccia degli acini. È necessario staccare gli acini dal grappolo e porli all’interno di una ciotola pulita contenente la soluzione acquosa di bicarbonato di sodio, lasciandoli fermi per almeno un minuto.

Successivamente bisogna trattare il grappolo con una spazzola per ortaggi, costituita da setole molto morbide che non rompono la buccia degli acini, ma la puliscono perfettamente. La fase di ammollo con acqua e bicarbonato serve per sciogliere le sostanze dannose depositate sui grappoli d’uva, che nella maggior parte dei casi tendono a seccarsi e quindi ad aderire moltissimo.

Dopo averla spazzolata, la frutta è pronta per essere mangiata, anche senza eliminare la buccia.

Miscela di acqua e limone

A differenza del bicarbonato che ha un pH basico, il limone produce un succo essenzialmente acido, il cui pH basso risulta molto efficace come disinfettante naturale. Pulendo l’uva con una miscela di tre decilitri di acqua e un decilitro di limone, si determina una perfetta pulizia degli acini, che, anche senza risciacquo, possono essere mangiati.

Chi ama il sapore acidulo del limone, apprezzerà in particolar modo il gusto dei chicchi puliti con questa miscela, che lascia tracce aromatiche estremamente gradevoli. Per rendere ancora più profumata l’uva lavata in questo modo, si può aggiungere al contenitore contenente la miscela di acqua e limone anche alcune scorze del frutto, che contribuiscono a creare un appetitoso dessert.

Il limone tra l’altro è molto ricco di vitamina C e quindi consente all’uva di potenziare le sue riserve vitaminiche.

Miscela di acqua e Amuchina

Un ottimo suggerimento per avere la certezza di detergere perfettamente i grappoli d’uva è quello di utilizzare una miscela formata da due decilitri di acqua e due decilitri di Amuchina, avendo cura di scegliere quella in soluzione. In questo caso è consigliabile staccare gli acini dal grappolo facendo attenzione di non rompere la buccia in nessun punto, per poi metterli in uno scolapasta a sua volta inserito all’interno di una ciotola.

A questo punto è necessario ricoprire il tutto con la soluzione di acqua e Amuchina. Bisogna lasciare l’uva a bagno per almeno venti minuti, ricordando di sollevare lo scolapasta ogni cinque minuti per rimescolare gli acini in esso contenuti.

Alla fine del trattamento è opportuno porre lo scolapasta sotto al rubinetto, meglio ancora se fornito di miscelatore, per risciacquare completamente l’uva ed eliminare ogni traccia di Amuchina. Pur non essendo assolutamente tossica, questa sostanza può lasciare tracce aromatiche non particolarmente gradevoli che è sempre preferibile eliminare con un accurato risciacquo.

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