Chiunque possieda un vigneto ha dovuto fare i conti con il problema degli uccelli o degli insetti. L’uva rappresenta infatti una grande attrattiva per vespe, storni, merli, tordi e passeri, i quali, senza le dovute precauzioni, rovineranno immancabilmente il raccolto.
Prima di analizzare più a fondo il problema e scoprire come proteggere l’uva, ricordiamo che ci sono alcune leggi a tutela degli animali, fra le quali citiamo la Legge federale sulla protezione degli animali (vedi art. 26), la Legge sulla caccia (vedi art. 17) e la Legge federale sulla protezione della natura e del paesaggio (vedi art. 18). Per non ricorrere a persecuzioni penali è importante che il metodo di protezione scelto sia posizionato correttamente e non abbia alcuna conseguenza negativa sulla fauna (ad esempio nel caso in cui un animale rimanga intrappolato).
Come allontanare le vespe dall’uva
Cibandosi della polpa degli acini, le vespe creano perdite anche consistenti in termini di uva disponibile al momento della vendemmia. Inoltre, non apportano alcun beneficio alla coltivazione, come invece nel caso delle api.
L’unico modo per salvare il raccolto è allora capire come proteggere l’uva, valutare i diversi metodi e decidere quale faccia al caso proprio. Come vedremo sarà possibile optare fra rimedi naturali (meccanici) e rimedi chimici.
Rimedi naturali
Prima di tutto è importantissimo assicurarsi che gli insetti che si intende mandare via siano davvero vespe e non api.
Le api, infatti, non devono assolutamente essere allontanate, in quanto rappresentano una vera e propria risorsa per il raccolto. Grazie al loro ruolo di impollinatrici, le api preservano la biodiversità del vigneto e possono aumentare la produzione di uva fino al 10%. Ricordiamo inoltre che uccidere o catturare le api è un reato, per cui attenzione a distinguere bene api e vespe! Ecco alcune soluzioni naturali che potete adottare per proteggere l’uva dalle vespe:
- Distruggere il nido
Si addice principalmente a vigneti privati di piccole dimensioni e in cui si abbia conoscenza di dove si trovi il nido.
Distruggere un nido di vespe è abbastanza pericoloso: sarà necessario munirsi di maschera da apicoltore, guanti e indumenti abbastanza grossi da proteggere il corpo da eventuali attacchi di vespe. Inoltre, è meglio procedere all’operazione di notte.
Nel caso non ci si senta sicuri a procedere all’operazione in autonomia, è possibile chiamare i vigili del fuoco o una brigata speciale di sterminatori.
- Trappole per vespe
Le trappole per vespe vengono solitamente create a partire da classiche bottiglie di plastica. Basterà inserire un’esca nella bottiglia (come marmellata fermentata, birra con zucchero o altre esche simili e zuccherine), poi tagliare la bottiglia un po’ più in alto della metà (circa al secondo terzo di altezza), ed infine capovolgere la parte superiore ed inserirla al contrario all’interno del resto della bottiglia.
Una volta che la vespa entrerà nella trappola non sarà più in grado di ritrovare il buco di ingresso, per via dell’istinto di muoversi lungo le pareti.
- Sacchetti di rete
Questo metodo è abbastanza efficace se i cespugli da proteggere sono pochi, in caso contrario il dispendio di soldi e lavoro renderebbe il rimedio poco conveniente.
Il metodo consiste nel coprire i grappoli con delle buste di rete non appena si iniziano a notare i primi segni di danneggiamento da vespe.
- Sostanze odorose
L’ultimo rimedio naturale che consigliamo è quello di allontanare le vespe spruzzando l’uva con sostanze odorose come aceto o vino da tavola. Le sostanze allontaneranno temporaneamente le vespe e vengono lavate via facilmente dalla pioggia, dunque non comprometteranno il sapore dell’uva. L’effetto di questo rimedio può durare anche qualche settimana.
Rimedi chimici
- Esche avvelenate
Un rimedio che si serve di sostanze chimiche è quello delle esche avvelenate. Quando si prepara l’esca è importante che questa non abbia alcun odore di chimico, in quanto ciò la renderebbe inappetibile per le vespe. Sarà quindi necessario procurarsi un insetticida inodore da mischiare ad una base appetibile come marmellata acida o birra con zucchero. Infine, le esche avvelenate andranno posizionate attorno all’uva.
- Spruzzare i cespugli
È possibile allontanare le vespe dall’uva spruzzando quest’ultima con un preparato speciale, creato versando circa 80 grammi di insetticida inodore in 10 litri d’acqua. Questo allontanerà le vespe per circa un mese, ma ovviamente bisognerà poi stare attenti a lavare bene l’uva prima della consumazione.
Come proteggere l’uva dagli uccelli
Nonostante solo una minoranza delle specie di uccelli sia in grado di causare danni al vigneto (nello specifico i danni sono causati da storni, merli, tordi e passeri), questa minoranza è in grado, ogni anno, di causare danni di importante entità, sia in termini qualitativi che quantitativi.
L’uva è, infatti, un frutto estremamente attraente per gli uccelli la cui dieta è principalmente costituita dal consumo di bacche. In particolare, le specie di uccelli dalle dimensioni più grandi si cibano di acini interi; le specie più piccole, come il passero, creano solo delle piccole aperture negli acini: ricettacolo di batteri e marciume.
Insomma, l’intero raccolto rischia di andare perduto se non protetto: ma come proteggere l’uva dagli uccelli? Ci sono numerosi metodi fra cui scegliere, il principale dei quali comprende l’utilizzo di reti.
Vediamo allora quali sono le possibilità di reti fra cui scegliere e come devono essere utilizzate per consentire una protezione adeguata.
Le reti
Le reti si distinguono principalmente in reti laterali e reti di copertura integrale. Inoltre, è possibile scegliere reti monouso e reti riutilizzabili.
Prima di andare nel dettaglio per vedere quali siano le differenze tecniche fra questi tipi di rete, è importante ricordare la regolare generale di preferire delle reti che siano flessibili e dai colori vivaci, facilmente visibili, come ad esempio un blu luminoso. Questa precauzione aiuta a diminuire il pericolo di danneggiare gli uccelli o altre specie di animali (ed essere dunque perseguibili penalmente, in virtù delle norme precedentemente citate).
- Reti riutilizzabili
Questo era il tipo di rete più utilizzato fino a qualche anno fa. Oggi le aziende utilizzano principalmente quelle monouso.
Le reti riutilizzabili vengono posizionate con l’aiuto di una struttura di supporto, che permette di tendere più facilmente la rete sopra i filari, nonché di toglierla con minori intralci.
Lo svantaggio principale nell’utilizzo di questo tipo di rete è che impediscono l’utilizzo contemporaneo di macchine su più filari. Questo rappresenta, insieme alla necessità di strutture di sostegno ed al costo elevato, uno dei motivi per cui oggi vengono preferite le reti monouso.
- Reti monouso
Come abbiamo già menzionato, questo tipo di rete è quello maggiormente utilizzato dalle aziende. Queste sono più pratiche rispetto alla versione riutilizzabile ed il costo è minore, nonostante sia ancora abbastanza elevato.
- Reti laterali
Le reti laterali esistono sia nella versione riutilizzabile, sia monouso. La loro larghezza è di circa un metro e mezzo, e sono finalizzate a proteggere lateralmente la zona del grappolo.
Le reti laterali hanno il pregio di non limitare in alcun modo l’uso contemporaneo di macchinari in più filari; inoltre è molto raro che gli animali restino imprigionati in questo tipo di rete.
È possibile posare queste reti con l’aiuto di appositi macchinari, così da velocizzare i tempi e diminuire la necessità di personale addetto.
- Reti di copertura integrale
Le parcelle la cui esposizione ai rischi di danni da uccelli è maggiore vengono solitamente protette da reti di copertura integrale, piuttosto che laterale. Questo tipo di rete è utilizzato più spesso nella versione monouso.
L’uso delle reti di copertura integrale è ristretto a dove strettamente necessario, in quanto presenta il grave difetto di impedire l’utilizzo contemporaneo di macchinari su più filari.
Regole e consigli per l’utilizzo delle reti
Ora che siamo a conoscenza delle tipologie di reti esistenti e delle loro principali caratteristiche, ecco qualche consiglio su come utilizzarle al meglio per ottimizzare i risultati.
Per prima cosa, bisogna valutare la zona e quale metodo protettivo sia il più adatto. In alcuni vigneti, ad esempio, può essere sufficiente un metodo dissuasivo, come i nastri di plastica di cui parleremo in seguito. Fra le reti, sono invece da preferire quelle laterali. Inoltre, è importante optare per colori vivaci e consistenza morbida.
Le reti devono essere posate all’inizio dell’invaiatura. Devono essere rigorosamente ben tese e fissate saldamente. Un consiglio utile è quello di far sì che i bordi si sovrappongano, in modo da limitare la presenza di aperture.
Le reti devono essere abbastanza sollevate dal suolo e con le estremità arrotolate e ben fissate, così da limitare il rischio che i bordi presentano per gli animali (come ad esempio i ricci).
Infine, ricordiamo l’importanza di controllare le reti con costanza e regolarità, così da evitare che gli animali vi restino intrappolati (e conseguentemente feriti). Questo punto è di estrema importanza, in quanto i danni alla fauna, se non si prova di avere attuato ogni possibile azione preventiva, sono perseguibili penalmente in virtù delle normative citate in introduzione.
Metodi alternativi
Oltre alle reti, esistono altri metodi per proteggere l’uva dagli uccelli:
- Nastri: un’alternativa alle reti è quella di posizionare dei nastri di plastica colorata ad un paio di metri di altezza sopra i filari, così da spaventare gli uccelli e dissuaderli dall’attaccare il raccolto.
- Spray repellente: da riapplicare regolarmente, specialmente in caso di pioggia.
- Sistema acustico: infine, un altro metodo è quello di utilizzare apparecchi che simulano grida di uccelli, che dissuadono efficacemente gli uccelli dall’avvicinarsi al vigneto.