Se siete originari del Sud Italia, probabilmente il pensiero del sugo d’uva vi porterà dritti verso i ricordi d’infanzia.
I sughi d’uva, conosciuti anche come sugoli d’uva, sono dei dolci di origine contadina e casalinga, preparati a partire dal mosto, il succo che deriva dall’uva pigiata. La consistenza del dolce è simile a quella di un budino e originariamente si era soliti prepararlo nel periodo della vendemmia.
Abbiamo già descritto come procedere alla preparazione di questo delizioso (e al giorno d’oggi raffinato) dessert: vediamo adesso come si conservano i sughi d’uva e quali sono i valori nutrizionali.
Come si conservano i sughi d’uva?
Poiché, come abbiamo accennato in introduzione, i sughi d’uva sono un dolce semplice e casalingo e come tale non è dunque adatto alla lunga conservazione. L’ideale sarebbe quello di realizzare i sughi d’uva poco prima di gustarli, in modo da poterli mangiare freschi, nel pieno della loro bontà.
Se tuttavia avete preparato un numero eccessivo di sughi d’uva e vi troviate nella necessità di conservarli per una seconda occasione, nessun problema: l’importante è riporli in frigorifero e consumarli entro qualche giorno (4 o 5 giorni al massimo).
Dopo qualche giorno di conservazione, è probabile che sulla superficie dei sughi d’uva si crei uno strato di muffa naturale. Non preoccupatevi: è normalissimo! Se non siete troppo schizzinosi, vi basterà rimuovere lo strato superficiale di muffa e gustarvi il sugo d’uva sottostante nella sua intatta bontà.
Questo procedimento può apparire a prima vista abbastanza strano, se non addirittura disgustoso, ma risale alla storia ed alla tradizione di questo particolare dessert. Se, tuttavia, non volete rischiare di assaggiare del budino contaminato dalla muffa, la soluzione per evitare gli sprechi è unicamente quella di consumare il budino d’uva appena fatto o, al massimo, dopo uno o due giorni.
Un’alternativa, nel caso abbiate a disposizione il mosto d’uva, ma vogliate assaporare i budini in un secondo momento, è quella di congelare il mosto d’uva cotto e preparare il dolce in un secondo momento. In questo modo, il mosto potrà essere utilizzato durante tutte le stagioni dell’anno e non più unicamente nel periodo della vendemmia. Sarà poi sufficiente scongelare il mosto d’uva in frigorifero per 24 ore e poi procedere alla preparazione del dessert alla maniera normale, come abbiamo descritto nel nostro articolo precedente.
Valori nutrizionali del sugo d’uva
I sughi d’uva sono dei dolci al cucchiaio deliziosi e semplicissimi da preparare, tipici, come abbiamo detto, della cucina contadina nel periodo della vendemmia.
La bella notizia è che, oltre ad essere un dolce gustoso e prelibato, è anche ricco di numerose sostanze salutari, le cui proprietà sono benefiche per l’organismo. In particolare, questo dessert è ricco di flavonoidi, potentissimi antiossidanti di importanza fondamentale per migliorare la circolazione sanguigna e rendere il sangue più fluido.
I sughi d’uva sono dei dolci leggeri e facilmente digeribili. Il loro apporto energetico è fornito prevalentemente dai carboidrati (circa 26,70g per 100 g di sugo d’uva). Non vi sono invece consistenti quantità di grassi o proteine (sempre per 100g di budino, i primi equivalgono a circa 0,10g mentre le seconde a 1,60g).
Poiché il mosto viene filtrato da bucce, semi d’uva e piccioli, anche le fibre non sono presenti in grande quantità (parliamo di circa 0,30g per 100g di prodotto). Infine, per quanto riguarda l’apporto calorico, questo si aggira intorno alle 107 Kcal (sempre in rapporto a 100g).
Ecco una schematizzazione di quanto detto fin’ora.
Valori nutrizionali per 100g di sugo d’uva:
- Calorie: 107 Kcal
- Carboidrati: 26.70 g
- Proteine: 1.60 g
- Grassi: 0.10 g
- Colesterolo: 0.00 mg
- Fibre: 0.30 g