fbpx

La temperatura di servizio è una delle condizioni fondamentali per apprezzare le caratteristiche organolettiche di un vino esaltandone aromi e gusto.

Spesso è sufficiente sbagliare di pochi gradi per compromettere l’esperienza gustativa e alterare il bouquet aromatico di vini di qualità, soprattutto quando si commettono errori anche nella conservazione delle bottiglie.

Non tutti i vini richiedono la stessa temperatura di servizio per essere valorizzati e degustati al meglio.
In generale, più è leggero e giovane il vino da degustare, più freddo dovrà essere servito, mentre i vini più maturi e di buona struttura richiederanno temperature più elevate per essere apprezzati.

La temperatura è, infatti, in grado di mettere in risalto le note peculiari che contraddistinguono un vino, esaltandone ad esempio l’acidità o sapidità nel caso dei vini serviti freddi o rimarcandone la morbidezza ed il residuo zuccherino dei vini che si degustano più caldi.

Nel primo caso, tipico dei vini bianchi, le temperature più basse consentono di valorizzare anche l’alcolicità, mentre nel secondo caso, che riguarda più propriamente i vini rossi, le temperature più elevate consentono di mitigare il senso di astringenza derivante dai tannini.

In particolare, nei vini rossi più corposi ed invecchiati le temperature elevate consentono di esaltarne la complessità, al contrario di quanto accade con i vini a bacca bianca, che sono serviti freddi proprio per valorizzare gli aromi varietali che li contraddistinguono.

Analizziamo ora nel dettaglio a che temperatura si serve il vino, a seconda della tipologia, e gli errori da non commettere per non compromettere l’esperienza di degustazione.

A che temperatura si serve il vino rosso?

La caratteristica principale dei vini rossi è la tannicità ovvero la presenza dei tannini, sostanze che conferiscono la tipica sensazione di astringenza e definiscono anche la longevità e la struttura di un buon vino.

Per preservare questa peculiarità dei vini rossi, ridurne l’acidità e accentuarne la morbidezza è indispensabile degustarli ad una temperatura ideale che ne attenui l’amarezza e al tempo stesso ne esalti il bouquet aromatico.

Alle temperature più elevate si apprezzano meglio i vini rossi di buon corpo e struttura, mentre vini più giovani e leggermente fruttati richiederanno temperature inferiori per essere meglio apprezzati.

Per non sbagliare possiamo tenere in considerazione dunque due categorie diverse di vini rossi, a cui corrispondono due temperature di servizio differenti:

  • Vini giovani e novelli da servire ad una temperatura di circa 12-15°;
  • Vini invecchiati e strutturati da degustare ad una temperatura superiore ai 16° che può arrivare anche fino a 20°.

Nel primo caso le temperature più basse consentono di apprezzare le note fruttate e floreali, mentre dai 16-18°C in su si apprezzano meglio le note organolettiche dei vini rossi corposi ed equilibrati, senza mai coprire i sentori speziati e di frutta matura.

Se le temperature troppo elevate rischiano di alterare la composizione aromatica dei vini più tannici, è altrettanto vero che anche i vini più giovani non devono mai essere serviti troppo caldi e conservati in cantina ad una temperatura compresa tra gli 11° e i 15°.

Dall’altra esistono, invece, vini rossi che richiedono una temperatura di servizio più bassa e che possono essere serviti leggermente freschi.

Si tratta essenzialmente di vini rossi poco tannici, spesso anche liquorosi e fruttati, generalmente acidi e con una buona profumazione ed effervescenza, come i rosati e i novelli.

Tuttavia, è indispensabile non commettere l’errore di conservarli troppo a lungo in frigorifero, a maggior ragione se si tratta di vini rossi, le cui sostanze e composizione possono essere alterate dalle temperature troppo basse, responsabili di fenomeni di precipitazione e cristallizzazione.

Se aperte, invece, è possibile preservare il contenuto delle bottiglie riponendole in frigorifero.

Altri consigli

Un errore in cui spesso si incorre è quello di degustare il vino rosso troppo caldo, dopo averne esposto la bottiglia a temperature elevate conservandola in condizioni di eccessivo calore, che non farà altro che alterarne le note di vivacità e alcolicità.

Il primo passo per evitarlo è controllare la temperatura di un vino prima di servirlo in tavola attraverso l’uso di speciali termometri o collarini digitali da posizionare sul collo della bottiglia.

Questo indirizzerà i meno esperti verso una migliore esperienza di degustazione, soprattutto quando non si è in grado di valutare la temperatura di un vino al tatto, afferrando semplicemente la bottiglia tra le mani.

Un altro modo per servire il vino alla temperatura corretta è rispettarne le giuste condizioni di conservazione.

A che temperatura si serve il vino Cannonau?

A proposito di vini rossi, scopriamo come servire il Cannonau, un vino pregiato, apprezzato ed esportato in tutto il mondo. Si tratta del vitigno autoctono a bacca nera più diffuso in Sardegna, un orgoglio della nostra terra.

Si consiglia di aprire la bottiglia del Cannonau di Sardegna almeno 1 ora prima, o più (nel caso di un vino che abbia trascorso molto tempo in cantina).

Il calice più adatto è di dimensioni medio-grandi, baloon o bordolese, perché ne ottimizzano l’ossigenazione e a luce ampia per consentire la diffusione dei profumi. Per le versioni passito e liquoroso è consigliabile un calice per vini passiti a stelo lungo.

La temperatura di servizio ideale è 18-20°, a seconda della tipologia del vino Cannonau. La temperatura di servizio non deve mai scendere sotto i 16 gradi né essere superiore ai 20 gradi e la sua gradazione alcolica dev’essere di almeno 12.5 gradi.

La temperatura ottimale del Rosato, invece, è compresa tra i 12 e i 14 gradi e va servito in calici a tulipano ampio.

Provate ad esempio il Blasio e il Dolia Cannonau delle Cantine di Dolianova, si abbinano ai formaggi saporiti e stagionati, alla selvaggina e agli arrosti di carni rosse.

A che temperatura va servito il Moscato?

Il vino Moscato è uno dei prodotti del nostro paese più noti e apprezzati, anche all’estero. Tra le caratteristiche distintive del vino Moscato, vi è sicuramente il suo aroma intenso, con note fruttate e floreali.

Di norma, i vini aromatici sopportano bene le basse temperature. Ricordatevi che:

  • basse temperature, la percezione di amaro, salato e astringenza aumentano. Diminuiscono, invece, le percezioni del dolce e di aggressività dell’alcool, mentre l’acidità risulta più gradevole.
  • Ad alte temperature, aumenta la percezione del dolce e diminuiscono le percezioni del salato e dell’amaro.

L’aromaticità e la dolcezza dei vini da uve Moscato fanno sì che siano degustati al meglio con una temperatura di servizio fresca: 6-8 °C per gli spumanti dolci, 10-12 °C per i vini fermi e passiti.

Il Moscato di Sardegna DOC

Si tratta di un ottimo Moscato nostrano, prodotto dalle Cantine di Dolianova. Ha un colore giallo-dorato, con un profumo molto aromatico. Il suo bouquet è ampio e ricco, con note mielose e speziate. Il sapore è dolce e delicato e va servito a una temperatura ideale compresa tra i 10 e i 12 gradi. La zona di produzione è quella del territorio circostante la Cantina, con terreni argillosi e un clima sub-arido.

Regole sulle temperature di servizio

Ci sono alcune regole generali sulle temperature da ricordare:

  • I tempi necessari per raffreddare o riscaldare un vino dipendono dalla temperatura di partenza della bottiglia.
  • Il vino non va lasciato in frigo per molto tempo, perché si rovinerebbe. Per questo motivo, esistono delle cantinette frigorifere che sono studiate appositamente per far sì che il vino mantenga una temperatura costante.
  • Esistono dei termometri appositi, e dal costo contenuto, per misurare le temperature delle bottiglie e poter quindi servire i vini nelle giuste condizioni.
  • A seconda della temperatura della sala in cui vi trovate, il vino versato nel bicchiere potrebbe acquistare in poco tempo un paio di gradi!
  • La famigerata “temperatura ambiente” (a cui ci si riferisce soprattutto per i vini rossi) non è uno standard, perché appunto dipende dall’ambiente!
  • I vini bianchi traggono vantaggio da temperature più fresche.
  • Se dovete raffreddare velocemente una bottiglia di vino, potete optare per diverse opzioni a seconda del tempo che avete a disposizione. In un’ora o anche più potete raffreddare il vino riponendolo in frigo, ma se avete meno tempo? Quindici minuti sono necessari se bagnate della carta da cucina, vi avvolgete la bottiglia e infilate tutto nel freezer. Cinque minuti sono un tempo record, ma vi bastano se mettete una manciata di sale grosso in un contenitore, vi inserite la bottiglia di vino con qualche cubetto di ghiaccio e acqua fresca di rubinetto. Attenzione però: se lasciate la bottiglia nel contenitore, la temperatura continuerà a scendere. Potete usare una glacette se invece volete mantenerla costante.

Pin It on Pinterest

Share This