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Il vino è un prodotto in grado di conservarsi a lungo ed evolvere con l’invecchiamento, mantenendo intatte le sue qualità organolettiche persino migliorandole con il tempo.

Tuttavia, una volta aperta, la bottiglia che lo contiene espone il vino a contatto con l’ossigeno fino a causarne l’ossidazione, i cui effetti intaccano le sue proprietà e la composizione fino a renderlo sgradevole al palato.

Saper richiudere correttamente una bottiglia e conservare il vino aperto è dunque il primo passo per preservarne i sapori e gli aromi, offrendo un’esperienza di degustazione piacevole.

Vediamo nel dettaglio come conservare il vino aperto: strumenti e consigli pratici.

Come conservare il vino aperto: regole generali

Come si è detto, per conservare nel modo giusto un vino all’apertura della bottiglia è indispensabile considerare il processo di decomposizione che esso subisce a contatto con l’aria, l’ossigenazione appunto.

Se è vero, infatti, che il vino imbottigliato e chiuso, in assenza di contatto con l’ossigeno, mantiene intatte le sue proprietà organolettiche, è altrettanto vero che una volta aperta la bottiglia il contatto con l’aria ne provocherà un’alterazione in modo differente a seconda della tipologia di vino.

Più a lungo i vini saranno esposti al contatto con l’aria, più l’ossigeno andrà ad intaccare le proprietà fino a provocarne l’acidificazione.

In linea generale, ad un tasso alcolico e zuccherino elevato corrisponde un maggior tempo di conservazione una volta aperta la bottiglia, come avviene nel caso dei vini dolci quali il passito, che, se richiuso nel modo corretto, può durare parecchie settimane senza alcuna alterazione di gusto.

Un vino bianco piuttosto giovane e fresco può durare molto meno rispetto ad un vino rosso più strutturato e dal grado alcolico elevato.

Un vino rosso dalla struttura importante e piuttosto corposo può arrivare a durare anche per 3 giorni e in alcune situazioni anche ai 5 giorni. Superato questo lasso di tempo, ogni genere di vino rosso si deteriora con importanti conseguenze sia per quanto riguarda il gusto che per quanto concerne le proprietà organolettiche. Si può facilmente notare questo fenomeno assaggiando il vino il giorno dopo aver aperto la bottiglia: si percepirà subito la differenza in termini di gusto.

Ovviamente ad una qualità superiore dei vini aperti corrisponderà un periodo di conservazione maggiore. Al contrario, un vino da tavola o di bassa qualità, quando mal conservato, tenderà a perdere il suo aroma molto rapidamente, deteriorandosi più velocemente.

Il contatto del vino con l’aria lo espone, infatti, a batteri che lo trasformano in acido acetico, mentre l’aria agisce stimolando i tannini e alterandone il sapore.

Ecco perché è importante conservare il vino aperto correttamente e minimizzare la quantità di ossigeno con cui esso entra in contatto una volta aperta la bottiglia.

Vediamo quindi come conservare una bottiglia di vino rosso o bianco e i luoghi ideali per custodirla e preservarne il contenuto.

Come conservare una bottiglia di vino rosso o bianco aperta

Sono diversi gli aspetti e le tecniche da utilizzare per conservare correttamente una bottiglia di vino aperta allo scopo di mantenere inalterato nel tempo il gusto e soprattutto le proprietà organolettiche.

Tappare la bottiglia

Prima di tutto, dopo aver aperto la bottiglia Cantine di Dolianova ed aver permesso al vino di avere un primo contatto con l’ossigeno per completare la sua maturazione, bisogna tapparla nuovamente. In questo modo si evita di dare avvio al processo di ossidazione, scongiurando modifiche sostanziali nel gusto e nelle proprietà organolettiche.

Ecco i 5 migliori metodi per richiudere una bottiglia di vino e preservarne sapore e aroma:

  • Tappo di sughero

Utilizza il tappo di sughero per richiudere bene la bottiglia una volta aperta, assicurandoti che non sia danneggiato prima di introdurlo.

Per evitare qualsiasi passaggio d’aria nel tappo è necessario prestare attenzione con l’uso del cavatappi all’apertura della bottiglia, che non dovrà penetrare per intero il sughero.

  • Carta da forno

In caso di danneggiamento del tappo di sughero, è possibile utilizzare la carta forno per avvolgerlo ed evitare che alcuni frammenti cadano all’interno della bottiglia nel momento di richiuderla.

Per utilizzare questo metodo sarà necessario avvolgere il tappo con un pezzo di carta forno della stessa lunghezza al fine di coprirlo, per poi spingerlo all’interno della bottiglia posizionata su un ripiano rigido e stabile.

Così facendo si potrà conservare il vino aperto senza intaccarne le proprietà e in assenza di sedimenti.

  • Carta da cucina

Il tappo di sughero può essere a volte instabile, in questo caso è possibile creare un tappo sostitutivo utilizzando scotch o carta da cucina trasparente.

Sarà sufficiente arrotolare su stesso un foglio e dargli la forma di un tappo ed usare lo scotch nella parte finale per renderlo più stabile, poi avvolgere il rotolo in un pezzo di carta da cucina trasparente e inserire il tappo così creato nel collo della bottiglia per metà lunghezza.

Sostituire poi il rotolo con un tappo nuovo prima di conservare correttamente la bottiglia di vino.

  • Tappo di gomma

Per evitare infiltrazioni d’aria all’interno della bottiglia, il tappo di gomma è uno degli strumenti più efficaci in quando evita l’ossidazione e richiede uno sforzo minimo per essere riposizionato all’interno del collo della bottiglia una volta aperta.

  • Pompetta sottovuoto

Per ridurre il contatto del vino con l’ossigeno, è possibile richiudere la bottiglia aperta con una pompetta sottovuoto, che, attraverso dei tappi di gomma, assorbe l’aria contenuta al suo interno e mantiene inalterate le proprietà del vino più a lungo.

Una volta scelto il metodo per richiudere correttamente una bottiglia aperta, è necessario conservare il vino in un luogo adatto e rispettare alcune regole fondamentali per preservarne le caratteristiche.

Posizione ideale

La posizione ideale per conservare il vino rosso e il vino bianco aperto, in una cantina o in qualsiasi altro luogo adeguato, è quella verticale, poiché in questo modo si riesce a diminuire il fenomeno di ossidazione o quantomeno a rallentarlo nel tempo.

Questo perché il volume di ossigeno che viene a contatto con il liquido diminuisce con la posizione verticale, per cui il rischio diventa molto minore e il vino si conserva meglio e più lungo.

La temperatura

Per ottenere una conservazione adeguata nel tempo di una bottiglia di vino apertabisognerà conservarla in un luogo adatto a questo scopo e soprattutto con temperature ideali.

Il primo consiglio è quello di tenere il vino lontano da fonti di calore e di luce, che favoriscono ed accelerano il processo di ossidazione e anche il deterioramento della qualità del vino.

In virtù di ciò, l’approccio ideale è quello di riporre la bottiglia in un luogo fresco e buio come la cantina, ma anche il frigorifero. Da sottolineare che le temperature piuttosto basse del frigorifero, ma anche delle cantine permettono di contrastare il naturale deterioramento del vino una volta venuto a contatto con l’ossigeno.

Per quanto riguarda il vino rosso, le temperature non devono essere eccessivamente basse, ma sarà sufficiente avere un luogo in cui c’è una temperatura media di circa 13-14°C. In questo modo si potrà continuare a degustare il vino rosso dai 3 ai 5 giorni.

Se, invece, si deve conservare il vino bianco, è necessario abbassare notevolmente le temperature ed arrivare intorno ai 7°C, per cui si consiglia di conservarlo in un frigorifero.

Travasare il vino

Il travaso del vino si può effettuare per rallentare l’ossidazione trasferendo in una bottiglia più piccola una ridotta quantità di vino avanzato. In questo modo il vino aperto potrà durare per altri 3-5 giorni circa, a meno che non si tratti di vini frizzanti o champagne, che, invece, richiederanno tappi specifici per mantenere freschezza una volta aperti.

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