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La viticoltura è molto più di un mestiere: è un’arte che richiede passione, dedizione e conoscenza approfondita della terra e della vite. Coltivare uva per produrre vino significa lavorare all’aperto, a stretto contatto con la natura, rispettando i suoi ritmi e affrontando le sfide che ogni stagione può comportare. Ma come diventare viticoltore?

Scopriamo quale percorso di studio intraprendere e quali sono le attività quotidiane di chi si dedica a questa affascinante e antica professione.

Cosa fa il viticoltore?

Abbiamo già spiegato cosa sia la viticoltura, ora parliamo di chi studia il settore vitivinicolo.

Il viticoltore o vignaiolo è una figura fondamentale nella produzione del vino. Si occupa principalmente di coltivare le viti per produrre uva da tavola o da vino e quindi i suoi compiti vanno dalla gestione del vigneto fino alla commercializzazione e promozione del vino.

Nello specifico le attività del viticoltore consistono:

  • Nello scegliere il vitigno più adatto e nella pianificazione dell’impianto. Successivamente, deve occuparsi della manutenzione quotidiana, che include potatura, gestione dell’irrigazione e verifica della salute delle piante e manutenzione contro le malattie e i parassiti.
  • Nella vendemmia e trasformazione dell’uva. Raccogliere l’uva nel periodo giusto è cruciale. La raccolta può essere manuale o meccanizzata e in certe aziende il viticoltore partecipa anche alla fase di vinificazione collaborando con gli enologi.
  • Nella commercializzazione. Oltre alla produzione, il viticoltore deve avere un approfondita conoscenza del mercato e delle strategie di vendita. Chi gestisce una propria azienda deve promuovere il vino, partecipare a fiere ed eventi e curare l’immagine del marchio.

Grazie al lavoro del viticoltore le uve forniscono la massima resa e sapore. È un ruolo importante perché implica una conoscenza su come curare malattie e parassiti che potrebbero danneggiare un intero vigneto.

Come diventare viticoltore: il percorso di studi

Il settore vitivinicolo italiano è uno dei pilastri dell’economia agricola nazionale, con una tradizione che affonda le radici nei secoli.

Ma come diventare viticoltore?  È possibile scegliere un percorso di studi superiori in enologia presso un Istituto Tecnico Agrario.

Successivamente è possibile proseguire gli studi in diverse Università per conseguire la laurea triennale in viticoltura ed enologia per acquisire competenze avanzate sulla coltivazione della vite, sulla chimica del vino e sulle tecnologie di vinificazione, oltre a economia, marketing e lingue straniere.

Inoltre, esistono corsi di perfezionamento dedicati a tecniche innovative, agricoltura sostenibile e viticoltura biologica per chi desidera approfondire le proprie conoscenze.

Terminati gli studi è fondamentale l’esperienza pratica lavorando in un’azienda vitivinicola o svolgendo un tirocinio in una cantina.

Infine, per diventare viticoltore è necessario acquisire i cosiddetti “diritti di impianto”, cioè il titolo giuridico che consente la coltivazione.

Poi bisogna denunciare il vigneto alla Camera di Commercio provinciale e all’Ispettorato Frodi della regione di appartenenza.

Con questo titolo è possibile svolgere altri lavori come consulente di altri viticoltori, gestore di una cantina o acquirente di vino.

Questa figura richiede passione e aggiornamento continuo ma offre anche immense soddisfazioni. È una scelta che intraprende chi ama il mondo del vino e la natura, consapevole che dovrà affrontare le sfide climatiche e di mercato.

Se siete interessati a lavorare in questo settore, leggete anche come diventare enologo, un percorso più indicato per chi ama la chimica, la degustazione e la vinificazione.

Il viticoltore è l’artefice della qualità dell’uva, mentre l’enologo è il maestro che trasforma quel frutto in un vino eccellente. Entrambe le figure sono indispensabili per il settore vitivinicolo e lavorano in sinergia per garantire che il prodotto finale esprima al meglio il territorio e il lavoro dell’azienda.

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