Riconoscere la qualità di un vino e saperlo abbinare correttamente al cibo è la prassi per un buon sommelier, che si completa con un buon esame olfattivo e si conferma con le sensazioni al palato.
Per i meno esperti, purtroppo, riconoscere un buon vino dalla bottiglia non è altrettanto semplice, per questo motivo diventa importante saper leggere correttamente l’etichetta per individuarne le caratteristiche principali.
Ecco una piccola guida agli elementi da non sottovalutare per riconoscere un vino di qualità dalla bottiglia e alcuni accorgimenti utili per imparare a decifrare l’etichetta.
Come riconoscere un buon vino dalla bottiglia: alcuni consigli utili
Prima ancora di degustarlo, un buon vino si riconosce ad un primo esame visivo e dall’attenta lettura delle diciture presenti in etichetta.
Fortunatamente non è necessario essere esperti sommelier per riconoscere un buon vino dalla bottiglia, è sufficiente osservare alcuni inconfondibili particolari e seguire alcune regole generali per non sbagliare, ecco quali sono:
Limpidezza e colore
Un buon vino si riconosce dalla bottiglia per il colore limpido, senza sfumature cromatiche, legate spesso ad una eccessiva ossidazione. Per essere di qualità un buon vino dalla bottiglia si presenta pulito e non torbido ossia non dovrà presentare sedimenti sul fondo, che indicherebbero una cattiva conservazione.
Viscosità ed effervescenza
Le precedenti caratteristiche del vino, ossia la limpidezza alla vista e il colore, dovranno corrispondere ed essere coerenti con l’esame olfattivo e le sensazioni che la bottiglia restituisce al palato.
L’esame visivo, dunque, dovrà essere completato con quello gusto-olfattivo dopo aver aperto la bottiglia, che dovrà restituire al palato note piacevoli, così come lo dovrà essere il ritorno aromatico sul retro nasale.
Concavità della bottiglia
Un altro utile accorgimento per riconoscere un buon vino dalla bottiglia è quello di osservarne il fondo.
Quando si è in presenza di un vino di qualità, generalmente, il fondo delle bottiglie appare concavo e mai piatto, caratteristica indispensabile per consentire alle eventuali impurità di depositarsi sul fondo permettendo un’ottima degustazione, priva di sedimenti.
Collo della bottiglia
Un altro elemento per riconoscere un buon vino dalla bottiglia è il collo, la cui lunghezza è spesso sinonimo di qualità, permettendo un’osmosi ideale tra tappo e contenuto.
Come riconoscere un buon vino dalla bottiglia: l’etichetta
L’etichetta in una bottiglia corrisponde ad una vera e propria carta di identità del vino, dove vengono indicate le principali caratteristiche, come il profumo e il metodo di vinificazione.
Saper leggere correttamente l’etichetta di una bottiglia di vino significa dunque poter avere informazioni dettagliate sulla sua qualità, entrando nel merito dei processi di vinificazione e maturazione e sulle tecniche di affinamento.
Per riconoscere un buon vino dalla bottiglia è indispensabile, dunque, conoscere la terminologia e le sigle utilizzate in etichetta, ecco quali sono e cosa significano.
Annata
L’annata è la caratteristica da prendere in considerazione per i vini più pregiati, generalmente rossi, mentre ha meno rilievo per nel caso dei bianchi o rosati la cui degustazione, in linea di massima, avviene in tempi brevi dopo l’imbottigliamento.
Ad esempio, un vino rosso come il Terresicci Cantine di Dolianova, si definisce da lungo-medio invecchiamento in quanto si degusta al meglio dopo un periodo di affinamento di almeno 12 mesi.
Il Dolia, Nuragus di Cagliari Doc, al contrario, viene imbottigliato presto per mantenere le caratteristiche di freschezza, dopo una fermentazione condotta a temperature di 14°-16° C per 14 giorni.
L’indicazione dell’annata in bottiglia è obbligatoria soltanto per i vini DOP, ad eccezione dei vini spumanti, liquorosi e frizzanti e si trova nella parte anteriore in etichetta.
Denominazione di vendita
Il marchio DOC o DOP è sinonimo di alta qualità, indicando la provenienza delle bottiglie da filiere controllate.
Con il termine DOC si intende la Denominazione di Origine Controllata, mentre con la sigla DOP ci si riferisce alla Denominazione di Origine Protetta.
Il 15% del vino imbottigliato può essere prodotto con uve provenienti da vitigni esterni alla regione di produzione, avvalendosi del marchio IGT.
Cantine di Dolianova privilegia da sempre la coltivazione dei vitigni più tipici della Sardegna, capaci di dare uve di qualità eccelsa.
Oltre a questi campioni della viticoltura sarda, la nostra cantina dà spazio anche alla coltivazione di alcuni dei più diffusi vitigni internazionali, quali Sauvignon, Chardonay e Syrah.
Allergeni
Obbligatoria è anche l’indicazione in etichetta della presenza di allergeni e solfiti, che spesso, al contrario di ciò che si pensa, possono aiutare il processo di invecchiamento e rendere un vino di qualità superiore.
Categoria
Sotto questa dicitura viene indicata in etichetta la tipologia del vino, che risulta obbligatoria solo per i vini senza indicazione di origine.
Grado alcolico
L’alcolicità di un vino non è sempre indice di qualità, in ogni caso in etichetta è possibile conoscere la quantità di alcool (in ml) contenuta in 100 ml di vino.
Provenienza
In etichetta è possibile leggere anche informazioni sulla regione di produzione del vino in bottiglia, oltre a conoscere il nome e la ragione sociale dell’imbottigliatore.
I vini Cantine di Dolianova sono espressione dell’impegno e della dedizione della nostra azienda, che si traduce nella qualità di prodotti eccelsi, spesso riconosciuta dagli esperti in concorsi internazionali.
Riconoscere un vino Cantine Dolianova è facile, ogni bottiglia è un inno alla Sardegna e ricorda i profumi e i sapori della nostra Terra.
Buona degustazione!