Se vi è mai capitato di partecipare ad una visita guidata delle Cantine di Dolianova avrete sicuramente imparato che il mondo del vino è molto vasto e anche complicato, ma con i nostri consigli saprete come scegliere il vino sia al ristorante che al supermercato senza più il timore di dover optare per la bottiglia di vino più economica e fare la figura dei taccagni, oppure di scegliere quella più costosa pensando di puntare così sulla qualità certa.
Come scegliere il vino al supermercato
Siete stati invitati per una cena a casa dei vostri amici? Sarebbe un bel gesto non presentarsi a mani vuote e per non sbagliare in queste occasioni una bottiglia di buon vino è la cosa migliore. Di solito vi recate alla vostra enoteca di fiducia in cui il personale ormai ha imparato tutti i vostri gusti e sa orientarvi nella scelta, ma questa volta l’invito è arrivato troppo tardi e non vi resta che andare al supermercato a comprare vino.
Come prima cosa, è bene sapere che in tutti i negozi delle GDO, ovvero delle grandi distribuzioni, si sistemano i prodotti in modo tale da influenzarne l’acquisto: è per questo motivo che quando andate a fare la spesa, il più delle volte arrivate alla cassa con il carrello colmo anche se nella vostra lista della spesa era segnato solo un cartone di latte. Si tratta di vere e proprie tecniche di marketing volte a influenzare il percorso che il consumatore fa all’interno del negozio e quindi quello che compra.
Il costo del vino
Una di queste tecniche di marketing riguarda i costi dei prodotti: di solito i prodotti più economici sono posti negli scaffali più bassi o più alti, quindi, gli scaffali più difficili da raggiungere, perciò, il consumatore sarà scoraggiato a prendere quel determinato prodotto a favore di un altro dal costo maggiore. Cosa c’entra con le bottiglie di vino? Guardate i ripiani più bassi solo se siete disposti a pagare pochi euro per del vino.
Il vino contenuto negli imballaggi di cartone limitatevi ad usarlo solo per cucinare; se siete disposti a pagare anche più di 30 euro allora sarebbe meglio andare direttamente in una cantina o in enoteca, poiché per quel prezzo si trovano vini di piccoli produttori locali o una cantina sociale che hanno creato delle linee davvero pregiate che non trovereste altrove. Un buon compromesso potrebbero essere tutti quei vini inclusi nella fascia di prezzo che va dagli 8 ai 20 euro.
Non serve spendere cifre esorbitanti per poter sorseggiare un buon vino, ma cosa pensate ci sia dietro a un vino pagato appena tre euro, cifra con cui non si potrebbero coprire nemmeno i costi di produzione?
Oltre al costo dell’uva, devono essere coperte le spese della manodopera, dell’energia consumata nei locali di lavorazione e dai macchinari, il costo della bottiglia di vetro, dell’etichetta, del tappo, della pubblicità, dell’IVA al 22%; è facile capire che un produttore di vino per poter ricavare qualcosa dalla bottiglia venduta a tre euro, deve per forza aver risparmiato sulla manodopera oppure molto più probabilmente sulla qualità dell’uva usata.
Sempre per quanto riguarda il costo, bisogna stare attenti alla provenienza della bottiglia: se siete appassionati di vini francesi, sappiate che a quella bottiglia verrà applicata anche una percentuale per coprire le spese del trasporto. In alternativa potreste scegliere dei vini ottenuti da vitigni internazionali prodotti però in Italia come il Syrah e il Merlot, i quali con molta probabilità avranno un prezzo inferiore rispetto alla bottiglia proveniente dall’estero.
Conoscere l’etichetta
Per sapere come scegliere il vino al supermercato è importante non limitarsi al prezzo, ma leggere anche altri elementi come l’etichetta, perché possono dare informazioni utili sul prodotto che si sta per mettere nel carrello.
Tra gli scaffali troverete anche alcune nostre etichette firmate Cantine di Dolianova, come “Dolia” la storica linea dei vini in bottiglia, che ha segnato il cambiamento più importante delle nostre Cantine verso la qualità.
L’etichetta può essere considerata come la carta d’identità di un vino, perciò leggendola si conoscono il nome del vino e del suo produttore, se si tratta di un vino con denominazioni protette come IGP, DOC E DOCG, la sua annata; il retro dell’etichetta però è la parte che deve essere letta con maggiore attenzione, poiché vi si trovano una descrizione delle caratteristiche del vino, il formano in litri, il grado alcolico, la zona in cui il vino è stato prodotto e la società da cui è stato imbottigliato.
L’etichetta deve essere sinonimo di chiarezza, perciò diffidate da quelle che contengono sigle incomprensibili; queste sono soluzioni che servono a non far capire al consumatore che in realtà l’azienda imbottigliatrice non è la stessa che ha prodotto il vino e in genere più soggetti mettono mano alla lavorazione di un prodotto, più si abbassano gli standard della qualità. Quando in etichetta leggete “Imbottigliato all’origine da” oppure “Prodotto e imbottigliato da” potete essere sicuri che chi produce e chi imbottiglia quel vino siano la stessa azienda e mettendoci il proprio nome sulla bottiglia potete essere certi della sua qualità.
Bisogna fare un altro chiarimento circa l’etichetta: abbiamo detto che qui si trovano informazioni sulle denominazioni protette, ma queste da sole non sono sempre simbolo di qualità, poiché le certificazioni IGP e DOC garantiscono solo da dove proviene l’uva e la varietà che viene impiegata per quella bottiglia, ma non sempre il prodotto finito sarà ottimo, altrimenti non si spiegherebbe perché è possibile trovare dei DOCG e pochi euro.
Organizzazione della GDO
Molte persone non vedono di buon occhio il modo in cui vengono conservate le bottiglie di vino e le offerte che vengono applicate ai vini nei supermercati. È buona norma conservare le bottiglie in posizione orizzontale, specie se si tratta di un vino da invecchiamento, per mantenere il tappo sempre umido in modo che non si secchi e faccia entrare aria all’interno della bottiglia. Per motivi di maggiore organizzazione nel supermercato per la gran parte delle volte le bottiglie sono posizionate nei ripiani in posizione verticale, ma questo non deve spaventare. Trattandosi della grande distribuzione è facile capire che il ricambio dei prodotti negli scaffali sia molto frequente; inoltre, i vini maturi non vengono fatti invecchiare negli scaffali del supermercato o in magazzino, ma nelle enoteche dei distributori dello stesso. Il supermercato organizza gli ordini per i rifornimenti in proporzione all’effettivo consumo proprio per evitare che rimangano prodotti fermi in magazzino per troppo tempo; perciò, bisogna smettere di pensare che l’offerta fatta sulla bottiglia di vino venduta a metà prezzo serva a finire le rimanenze di magazzino.
Per quanto riguarda poi i rifornimenti di magazzino della GDO c’è da sapere che di solito si basano sulla tecnica FIFO ovvero First In First Out, quindi, quello che entra per primo in magazzino viene messo per primo in vendita al negozio, in questo modo si evita di dimenticare un prodotto vecchio in magazzino per dare la precedenza a uno più recente.
Come scegliere il vino al ristorante?
Quando vi sedete al tavolo del ristorante insieme al menu di solito vi portano anche la carta dei vini; in base a quanto è dettagliata questa lista potete leggere il nome della bottiglia e quindi della cantina, l’annata, la provenienza del vino e ovviamente il prezzo. Con una sola occhiata siete in grado di capire qual è la bottiglia meno costosa e procedere con la scelta del vino che volete sorseggiare durante il pasto. Avendo ben chiaro fin dall’inizio quale budget siete disposti a spendere per il vino sarete in grado di escludere subito quelli che non sono alla vostra portata.
Evitate di farvi elencare i vini disponibili a voce, perché in questo modo non avreste il tempo necessario per valutare con calma le vostre preferenze e non avreste modo di guardare i prezzi; se il ristorante non ha la carta dei vini allora non fatevi problemi a chiedere il prezzo di ogni bottiglia che vi viene proposta, poiché è un vostro diritto sapere quanto andrete a spendere. E a proposito di questo, ecco qualche dritta.
Il prezzo
Chiariamo subito una cosa: ordinare il vino più costoso non significa scegliere il migliore, poiché anche i vini meno cari possono essere di grande qualità.
Altro elemento da valutare: i ristoranti applicano sempre un ricarico ai vini venduti e di solito il vino più economico ha un ricarico più elevato rispetto ai vini più onerosi. In genere, la seconda e la terza bottiglia meno care presenti nella lista sono quelle che hanno un buon rapporto tra qualità e prezzo.
Il discorso del rincaro può aiutarvi a capire se è meglio preferire una intera bottiglia di vino ad un calice: se al tavolo siete tanti a voler bere vino allora conviene ordinare una bottiglia da dividere anziché prendere singoli calici che farebbero lievitare il costo della vostra cena, a meno che avete gusti troppo differenti da poter accontentare con un’unica bottiglia, oppure volete abbinare il giusto vino ad ogni portata.
L’abbinamento cibo-vino
Un altro elemento da tenere in considerazione prima di scegliere il vino al ristorante è cosa decidete di mangiare. Ormai è cosa nota che certi vini possono esaltare il sapore degli alimenti e viceversa, mentre un vino male assortito potrebbe rendervi la cena sgradevole.
Ognuno è libero di assecondare i propri gusti, ma abbinare il vino rosso alla carne e il vino bianco al pesce non è una regola assoluta; può aiutarvi sapere invece, che il vino bianco si accosta bene anche alle carni bianche, ai legumi e ai formaggi freschi, mentre il vino rosso sta bene in genere con piatti corposi dalle cotture lunghe che vengono accompagnati con salse grasse ed elaborate, perché i tannini contenuti nella bevanda vi aiuteranno a sgrassare la bocca.
Qualsiasi dubbio vi renda difficile la scelta del vino al ristorante fatelo presente al cameriere che vi sta servendo oppure al sommelier. Se non siete degli esperti del vino non c’è nulla di cui vergognarsi, quindi, fatevi guidare dal personale del locale per ordinare il vino che più soddisfi le vostre richieste. Chiarite se preferite un vino rosso o bianco, più o meno fruttato e corposo.
Evitate di scegliere vini stranieri, soprattutto se siete in viaggio e vi siete ritrovati in un borgo caratteristico: l’Italia è uno dei paesi con più produttori di vino al mondo, quindi, provare a scegliere la bottiglia di un viticoltore locale che difficilmente vi capiterà di ritrovare nel supermercato della vostra città potrebbe rivelarsi una buona sorpresa.
Altri consigli
Quando vi viene servita la bottiglia di vino che avete scelto al ristorante deve sempre essere aperta davanti a voi. Una volta stappata la bottiglia assaggiate il vino che il cameriere verserà nel vostro calice per verificare se sa di tappo: ecco tutto quello che c’è da sapere su come si assaggia il vino al ristorante.