Avete mai assaggiato un vino fresco che dona sia al naso che alla bocca un piacevole sentore di frutta?
Il vino fruttato è un vino piacevole al palato e spesso molto apprezzato grazie alle sue caratteristiche aromatiche e gustative che evidenziano i sapori e gli aromi di frutta fresca o matura.
Questi aromi possono variare a seconda del tipo di vino e delle uve utilizzate, ma possono includere note di frutti come fragole, ciliegie, mirtilli, mele, pere, pesche, agrumi, more oppure lamponi.
Se vi state chiedendo come si ottiene un vino fruttato siete nel posto giusto. In questo approfondimento vediamo come si ottiene un vino dalle note fruttate e quali sono le sue caratteristiche per riconoscerlo subito.
Come si ottiene un vino dalle note fruttate
Il vino fruttato deriva da un processo molto interessante: mentre il succo d’uva fermenta e diventa vino, nasce una complessa interazione tra l’alcol del vino e gli acidi organici, i lieviti, che creano miscele in grado di imitare aromi e sapori di altri frutti.
In altre parole, si tratta dell’aroma che si crea durante la vinificazione derivando dalla fermentazione o trasformazione dello zucchero presente nell’uva in alcool ad opera di lieviti o batteri.
L’aroma che richiama il profumo della frutta può costituire la dominante di un vino (come nel caso dei vini novelli) oppure può arricchirlo di sfumature e note fruttate.
Le note fruttate sono tra le più comuni e sono presenti in moltissime tipologie di vino: bianco, rosso, frizzante, fermo, dolce e così via.
Il processo per ottenere un vino fruttato è, quindi, di origine quasi sempre fermentativa anche se può dipendere dalla varietà dell’uva, delle caratteristiche e delle zone dei vitigni, e delle tecniche di produzione.
I sapori ottenuti possono essere infatti dolci o più freschi e aciduli, a seconda delle uve e del processo di vinificazione. Ad esempio, un vino rosso fruttato potrebbe avere sapori di frutti rossi maturi, mentre un vino bianco fruttato potrebbe avere note di frutta bianca fresca o agrumi.
Allo stesso tempo, nei vini giovani i profumi ricordano la frutta fresca mentre nei vini sottoposti a lunghe maturazioni troveremo più facilmente note di frutta secca.
Proprio perché la sua intensità può variare notevolmente, i degustatori usano graduare le proprie sensazioni secondo una scala che va da “molto intenso” a “molto debole”.
L’aroma fruttato nei vini bianchi
Come abbiamo visto, con la vinificazione si creano gli aromi secondari o fermentativi che comunemente vengono descritti durante le degustazioni dei vini con aggettivi come fruttato.
Nei vini bianchi giovani possiamo trovare il ricordo della frutta a polpa bianca come la mela verde, la pesca bianca, la pera oppure di agrumi.
Un esempio è il Dolì delle Cantine Dolianova, un vino frizzante dal profumo fresco, intenso e fruttato con note di mandorle e di fiori bianchi e dal sapore vivace, morbido e con una persistente nota di freschezza.
Nei vini bianchi più maturi è probabile, invece, trovare sentori di fiori gialli come la ginestra o il crisantemo dagli aromi più marcati.
L’aroma fruttato nei vini rossi e rosati
Nei vini rossi giovani o nei vini rosati è probabile incontrare profumi che ricordano i fiori rossi come la rosa o il geranio, dai profumi abbastanza delicati, come nel Dolì Rosé delle Cantine Dolianova.
Dal colore rosa brillante con leggeri riflessi violacei, perlage fine e corona persistente, il Dolì Rosé ha un profumo fruttato e fragrante, con sentori di lampone, litchi e fragola di bosco, e un sapore vivace, con una piacevole vena acidula e buona sapidità.
Profumi intensi di fiori viola accompagnati da sentori di frutta rossa matura possono, invece, essere riscontrati nei vini rossi più strutturati e magari invecchiati.
Come abbinare il vino fruttato
I vini fruttati tendono a essere leggeri o di medio corpo, il che li rende facilmente bevibili e perfetti come aperitivo e da abbinare ad antipasti di mare e crostacei o piatti leggeri.
In generale, i vini fruttati possono essere abbinati con una vasta gamma di piatti, compresi piatti a base di pesce, pollo, insalate, formaggi freschi, piatti vegetariani e dessert a base di frutta.
Il vino bianco fruttato si sposa bene anche con i piatti speziati ed è un ottimo accompagnatore di cucine etniche, come l’indiana e la giapponese.