I lunghi filari di vigneto caratterizzano i paesaggi di molte regioni vinicole, rappresentando la base per la produzione di vino. Un vigneto è un sistema agricolo complesso in cui la coltivazione della vite è attentamente gestita per ottenere uva di qualità.
La sua realizzazione richiede conoscenza del territorio, la scelta dei giusti vitigni e l’applicazione di tecniche di coltivazione specifiche.
Non a caso, l’influenza di vari fattori è ampia, tra cui il clima, il terreno e l’esposizione al sole, che determinano le caratteristiche uniche dell’uva e, di conseguenza, del vino.
Le tecniche di coltivazione possono variare a seconda delle tradizioni locali e delle innovazioni tecnologiche, con una crescente attenzione per la sostenibilità ambientale.
Tra le diverse metodologie per la cura del vigneto c’è in particolare l’inerbimento: scopriamo insieme cos’è e come funziona.
Cos’è l’inerbimento del vigneto?
Una pratica agricola sostenibile sempre più in voga, in grado di migliorare la qualità del suolo, la conservazione dell’acqua e la promozione della biodiversità, questo è a grandi linee l’inerbimento del vigneto.
Più precisamente, consiste nell’introdurre tra le viti erbe o altre specie vegetali, così da non lasciare nudo il terreno.
Perché pratica? È semplice, ci sono diversi motivi per cui si considera l’inerbimento del vigneto una buona pratica:
- migliora la qualità del suolo: le radici delle piante aiutano a rendere il terreno più soffice e ricco di sostanze nutritive;
- conserva l’acqua: l’erba e le altre piante proteggono il terreno e trattengono l’acqua, fondamentale nei periodi di siccità;
- aumenta la biodiversità: più piante diverse ci sono, più animali e insetti utili abitano il vigneto creando un ecosistema sano.
Come si pratica l’inerbimento del vigneto?
La tecnica colturale dell’inerbimento, conosciuta anche come pacciamatura viva, può essere impostata in diversi modi:
- inerbimento totale: l’erba cresce in tutto il vigneto;
- inerbimento parziale: l’erba cresce solo tra i filari della vite, mentre lungo le file si usa un trattore o prodotti chimici per togliere le erbacce.
Non solo, si tratta di una tecnica da svolgere in periodi precisi dell’anno, in particolare:
- nel caso dell’inerbimento temporaneo, si fa crescere l’erba solo in certi periodi, dalla fine della primavera all’inizio dell’inverno, in particolare nelle zone collinari e al Sud dove le temperature sono abbastanza calde;
- nel caso di inerbimento permanente, si fa crescere l’erba tutto l’anno, soprattutto tra le file di viti. Questo metodo si utilizza nelle zone in cui il terreno è fertile e piove abbastanza o, in alternativa, dove è possibile irrigare il vigneto.
La scelta della vegetazione per l’inerbimento del vigneto
La selezione delle specie vegetali da utilizzare è un processo delicato, che varia significativamente a seconda delle esigenze specifiche di ciascun vigneto e delle condizioni ambientali locali.
Non a caso, la decisione su quali piante scegliere e seminare tra i filari è influenzata da vari fattori.
Si considerano gli obiettivi che si vogliono raggiungere: si può desiderare di proteggere il terreno dall’erosione, arricchirlo con azoto, limitare la crescita delle erbacce o migliorare la struttura del terreno.
In secondo luogo, si valuta il meteo locale. In aree molto calde e secche, si opterà per specie vegetali capaci di resistere alla scarsità d’acqua, evitando così che competano con le viti per le risorse idriche.
Al contrario, nelle zone in cui le piogge sono abbondanti, si sceglieranno piante che possono assorbire l’acqua in più presente sul terreno, riducendo i ristagni e l’insorgenza di malattie fungine.
In breve, la scelta delle specie vegetali tiene conto delle interazioni con le colture circostanti e la fauna selvatica, per tale motivo è possibile suddividere le specie vegetali in base alle zone climatiche.
Climi mediterranei
Per un clima caldo e secco durante l’estate e mite in inverno si consigliano piante come:
- il trifoglio bianco;
- il loietto perenne;
Entrambi sono molto resistenti alla siccità e migliorano la fertilità del suolo.
Climi continentali
Nel caso in cui il vostro vigneto sia posizionato in un’area in cui le estati sono calde e gli inverni sono freddi, si consigliano due specie:
- la festuca;
- il centopiedi.
Queste due piante creano una sorta di protezione erbosa densa, che protegge il suolo da possibili erosioni.
Climi freschi e umidi
In caso di aree particolarmente fredde e umide si consigliano due specie:
- il trifoglio rosso;
- la veccia.
Sono due leguminose che arricchiscono il terreno di azoto, favoriscono la biodiversità e attirano insetti utili che controllano in modo sostenibile i parassiti.
Il legame tra terreno, vigneto e specie vegetali
Insomma l’erba è un alleato prezioso per i vigneti, non è erba a caso! I produttori scelgono piante ad hoc, come specie di vario genere e legumi, per avere tutti i benefici che abbiamo descritto precedentemente.
Il legame tra i grandi vini e il territorio in cui nascono è sempre molto profondo. Si tratta di un equilibrio delicato dove ogni elemento influenza l’altro in modo significativo. Il Sud-est della Sardegna è una delle parti in cui nascono i grandi vini delle Cantine di Dolianova, in un’area caratterizzata da colline basse e terreni ondulati, con inverni miti e mediamente piovosi ed estati calde e asciutte.
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