Nel vasto universo dei profumi e degli aromi che un vino può esprimere, il goudron occupa un posto affascinante. Questo termine era in voga anni fa ma ancora oggi è usato in certi contesti e può sembrare una descrizione negativa data la traduzione letterale, ma in realtà non lo è.
Scopriamo cosa significa, come riconoscerlo e come si forma nel vino.
Che cos’è il goudron nei vini?
Il goudron è un termine di origine francese che significa letteralmente “catrame”. Si riferisce ad un aroma caratteristico che emerge soprattutto in alcuni vini rossi maturi di gran corpo. Rappresenta un segno di complessità, maturità e struttura.
Il goudron è uno degli aromi terziari che si sviluppano durante il processo di affinamento, viene descritto come una nota calda, intensa, che ricorda quasi la liquirizia con qualcosa di affumicato o catramato. Nel linguaggio enologico questo profumo è considerato un pregio quando si manifesta in equilibrio con altre note aromatiche.
Come riconoscerlo: caratteristiche dell’aroma
L’idea di un qualcosa che sa di catrame certamente può sembrare poco attraente, ma in realtà nel mondo del vino il goudron evoca sentori sofisticati, non un odore dominante ma un tratto sottile che arricchisce il bouquet aromatico complessivo di un vino, testimone della sua evoluzione e capacità di affinarsi nel tempo.
Durante l’analisi olfattiva del bouquet, le note possono ricordare l’asfalto appena bagnato o il tabacco pregiato, anche se secondo molti scienziati la percezione di un profumo è soggettiva, può essere dovuta a fenomeni di suggestione o a impressioni puramente emotive. Il riconoscimento di un profumo durante l’assaggio di un vino o di un qualunque cibo è infatti un percorso molto complesso. Il goudron può essere accompagnato da aromi di spezie e cacao. Se invece risulta un sentore troppo predominante può risultare un difetto.
Come si forma il goudron nei vini?
Il goudron si sviluppa grazie a una serie di fattori chimici e naturali che interagiscono durante il processo di invecchiamento del vino. Tra questi, i più significativi sono:
- Il vitigno. Ce ne sono alcuni famosi per sviluppare questo aroma, quali il Barolo, il Nebbiolo o alcuni Bordeaux.
- Il processo di ossidazione. Durante l’invecchiamento, il vino subisce una lenta ossidazione che modifica le molecole aromatiche presenti. Ne consegue la formazione di composti che danno origine a note di goudron, tabacco e spezie.
- L’affinamento in legno. Le botti di legno, soprattutto se di grandi dimensioni, permettono un micro-scambio di ossigeno che favorisce lo sviluppo di aromi terziari.
- Il Terroir. Le caratteristiche uniche del terreno e del clima influenzano la composizione chimica delle uve, determinando la propensione del vino a sviluppare certe note durante l’invecchiamento.
Riconoscere il goudron in un vino richiede una certa attenzione ed esperienza nella degustazione. È un elemento che esprime la maturità e il carattere di un vino, racconta la sua complessità ed evoluzione. Questa espressione è ancora usata in contesti specifici, come degustazioni tecniche, descrizioni di vini di pregio o tra appassionati e sommelier esperti, ma nel linguaggio comune si tende a preferire descrizioni meno tecniche.
Approfondire questo aroma significa immergersi in un mondo di raffinatezza e scoperta.