La Sardegna vanta una grande eterogeneità e ricchezza di vitigni autoctoni: la superficie vitata dell’Isola è superiore a 26 mila ettari. Le caratteristiche del territorio ed il clima contribuiscono a creare l’habitat ideale per la crescita di vitigni rinomati, diversi per ogni zona.
Oggi ci concentreremo su due vitigni rossi autoctoni: prima di capire quale sia la differenza tra Cagnulari e Cannonau, vedremo le caratteristiche di entrambi i vitigni presi singolarmente. Infine, faremo una breve panoramica sugli altri vini autoctoni dell’Isola sarda.
Cagnulari: caratteristiche del vitigno e del vino
Il Cagnulari, detto anche Bastardo Nero, Cagliunari, Caldareddu e Cagnonale, è un vitigno a bacca rossa autoctono della Sardegna, coltivato quasi esclusivamente in provincia di Sassari, nella zona di Usini, Uri, Ittiri, Ossi e Tissi. Il Cagnulari occupa il 13% delle superfici vitate di questa area dell’Isola.
Se per un lungo periodo il Cagnulari era quasi del tutto sconosciuto, utilizzato principalmente per tagliare altri vini rossi, recentemente si è iniziato a vinificarlo in purezza, sotto la denominazione Doc Alghero (riconosciuta nel 1970) o Isola dei Nuraghi IGT.
Vitigno rosso di origine secolare (forse originario della Spagna), il Cagnulari è tutt’oggi coltivato secondo il metodo antico dell’alberello sulle colline dai terreni calcareo-argillosi tipiche della Sardegna nord-occidentale, dove l’esposizione solare è abbondante e ideale per la giusta produzione di zuccheri e polifenoli. .
Il grappolo è solitamente sprovvisto di ali, con una forma conico-cilindrica e medie dimensioni. Gli acini d’uva sono di media grandezza e forma sferica, caratterizzati da un colore violaceo molto scuro, quasi nero, e da una buccia spessa, consistente e spesso coperta da un velo ceroso detto pruina. In genere l’uva viene raccolta alla fine di settembre o all’inizio di ottobre.
Il vino che si ricava ha un colore rosso rubino ed un profumo tipicamente intenso che ricorda i frutti di bosco, con note speziate e accenti balsamici. Il Cagnulari risulta caldo e di buona struttura al palato, con un finale persistente e sapido. Quando destinato al consumo immediato, è affinato in acciaio, mentre, quando è destinato all’invecchiamento, viene fatto maturare in legno.
Il Cagnulari si sposa perfettamente con carni rosse, selvaggina, agnello e arrosti.
Cannonau: caratteristiche del vitigno e del vino
Il Cannonau, il vitigno a bacca rossa autoctono più diffuso nell’Isola (nonché il vitigno più antico di tutto il Mediterraneo), è definibile simbolo enologico della Sardegna.
L’uva è caratterizzata da una buccia sottile (e quindi tannini mai troppo aggressivi) e tempi di maturazione abbastanza lunghi. Quando l’uva arriva a maturazione emana aromi eccellenti, simili ai due vitigni-parenti Toccai Rosso e Vernaccia di Serrapetrona. L’alto contenuto zuccherino permette di ottenere vini particolarmente alcolici. La difficoltà principale che si riscontra nella coltivazione del Cannonau è far sì che gli acini abbiano una buona acidità al momento della vendemmia.
In passato il Cannonau era anch’esso coltivato secondo il metodo antico dell’alberello; oggi si utilizza invece il sistema a spalliera, che semplifica e velocizza le lavorazioni.
Il bouquet (ovvero l’insieme delle sensazioni olfattive) del Cannonau è intenso e avvolgente, con ricordi di frutta rossa, erbe aromatiche mediterranee e accenti balsamici. Il sapore del vino è intenso, sapido e non molto acido. Al palato dà una sensazione vellutata e calda; a poco a poco si scoprono i sapori amari dei tannini, quali liquirizia, rabarbaro e caffè.
Il Cannonau si sposa perfettamente con le carni cotte alla griglia o con primi come gnocchi al ragù o lasagne al forno.
I Cannonau delle Cantine di Dolianova
I Cannonau delle Cantine di Dolianova sono originari di una delle regioni più assolate della Sardegna: Parteolla, nel basso Campidano. Il clima di quest’area alterna estati calde e asciutte a inverni miti e mediamente piovosi: le temperature vanno da un minimo di 12°C ad un massimo di 22°C. In questo territorio caratterizzato da basse colline e clima sub-arido vengono prodotti i nostri vini Cannonau per il 90% da uve Cannonau e per il 10% da uve rosse autoctone.
I nostri Dolia Cannonau di Sardegna Doc e Blasio Cannonau di Sardegna Doc Riserva sono prodotti secondo due tecniche di vinificazione diverse:
- Dolia
per produrre il Dolia, immediatamente dopo la diraspapigiatura le uve vengono avviate alla fermentazione: per sette giorni stanno a contatto con le bucce. Si passa poi alla fermentazione malolattica, dove il vino è affinato ulteriormente in vasche di cemento vetrificato;
- Blasio
per produrre il Blasio, dopo la diraspapigiatura si passa alla macerazione del mosto. La macerazione dura 10 giorni ed avviene ad una temperatura di 28°C. Si passa poi alla fermentazione malolattica ed al trasferimento in botti di rovere francese di media capacità: qui l’affinamento prosegue ulteriormente per alcuni mesi. Infine, la maturazione viene completata in vasche di cemento vetrificato.
Prova anche gli altri due nostri Cannonau: l’Anzenas e il Rosada.
Cagnulari e Cannonau: le differenze
Abbiamo presentato i due vini autoctoni singolarmente; vediamo ora di schematizzare la differenza tra Cagnulari e Cannonau.
- Buccia
Cagnulari: grossa;
Cannonau: sottile.
- Area
Cagnulari: Nord-Ovest (provincia di Sassari);
Cannonau: tutta la Sardegna, in particolare nell’Ogliastra.
- Coltivazione
Cagnulari: ad alberello;
Cannonau: a spalliera.
- Profilo olfattivo
Cagnulari: tipicamente intenso che ricorda i frutti di bosco, con note speziate e accenti balsamici;
Cannonau: intenso e avvolgente, con ricordi di frutta rossa, erbe aromatiche mediterranee e accenti balsamici.
- Gusto
Cagnulari: caldo e di buona struttura al palato, con un finale persistente e sapido;
Cannonau: intenso, sapido e non molto acido. I sapori amari dei tannini, quali liquirizia, rabarbaro e caffè, si rivelano poco a poco.
- Colore
Cagnulari: rosso rubino brillante;
Cannonau: rosso rubino intenso con riflessi violacei.
Quali sono gli altri vitigni autoctoni della Sardegna?
Per quanto riguarda la varietà rossa, i principali vitigni autoctoni della Sardegna sono:
Albarenzeuli Nero, Barbera Sarda, Bovale, Bovale Grande, Caddiu, Cagnulari, Cannonau, Caricagiola, Carignano, Girò, Malvasia Nera, Monica, Nieddera, Nieddu Mannu, Pascale.
Per quanto riguarda la varietà bianca, invece, i principali vitigni autoctoni della Sardegna sono:
Albarenzeuli Bianco, Arvesignadu, Argu Mannu, Bianca Addosa, Bianca Remungia, Forastera, Malvasia di Sardegna, Moscato Bianco, Nasco, Nuragus, Retagliado Bianco, Seminano, Torbato, Vermentino, Vernaccia di Oristano.