Quando uscite con la vostra comitiva per un aperitivo oppure quando dopo una lunga giornata di lavoro vi mettete sul divano per rilassarvi, preferite bere un calice di vino delle Cantine di Dolianova o un boccale di birra fresca?
Ancora oggi queste sono le due bevande alcoliche più bevute in tutto il mondo e soprattutto con una storia molto lunga; vi siete mai chiesti se è più antico il vino o la birra? Grazie a delle scoperte archeologiche è stato possibile stabilire una data approssimativa circa le prime produzioni di queste due bevande, che nel tempo hanno preso parte a banchetti, ma anche a riti religiosi e a cure mediche.
Le origini del vino
Diversi ritrovamenti archeologici fanno pensare che l’uomo preistorico abbia iniziato a consumare vino molto prima di cominciare a coltivare la vite. Se da una parte si può affermare che sono state ritrovate tracce di Vitis vinifera in Cina risalenti al 7.000 a.C, dall’altra le ricerche hanno dimostrato che la cantina più antica in cui si svolgevano attività di vinificazione risale al 4.100 a.C. e si trova in Armenia.
È noto che gli uomini primitivi si cibassero di bacche e altri frutti trovati lungo il loro percorso e solo in seguito, quando passarono da una vita nomade a quella sedentaria iniziarono anche a coltivare ciò che gli serviva. Detto ciò, si pensa che l’uomo abbia iniziato a produrre vino dagli acini raccolti dalle viti selvatiche in particolare nella zona caucasica, prima ancora di iniziare a dedicarsi alla domesticazione dei vigneti per il vino; forse l’uomo si era accorto che dopo qualche giorno dalla raccolta del frutto, nel contenitore si formava un succo dolce e la fermentazione degli acini è migliorata con la scoperta della ceramica, perciò dopo la Rivoluzione neolitica avvenuta verso la fine del XII secolo a.C.
La bevanda prodotta dalla fermentazione degli acini di uva con il tempo si è diffusa in diversi Paesi come Iran, Grecia e Sicilia trovando un impiego differente in gran parte delle civiltà del passato: in Grecia e nell’Antica Roma il vino e in particolare lo stato di ebbrezza che provocava erano legati al culto delle divinità Dioniso e Bacco.
L’assunzione di vino faceva parte dei riti ebraici e cristiani; nei paesi islamici il consumo di bevande alcoliche era proibito, ma durante l’Epoca d’oro gli alchimisti erano soliti usare il vino per creare profumi e per curare malattie; nell’Antico Egitto la vinificazione era molto praticata, tanto che il corredo funebre di Tutankhamon era composto anche di anfore per il vino in cui erano annotate informazioni sulla provenienza, la data e il produttore.
Vino e mitologia
Nel libro biblico della Genesi si legge che sul Monte Ararat è stato piantato il primo vitigno e che Noè dopo il Diluvio Universale si presenta ai figli ubriaco; nell’Epopea di Gilgamesh si racconta che un personaggio regala del vino agli uomini che lo hanno salvato da un diluvio e questo testo testimonia come la bevanda potesse essere utilizzata come ricompensa, nonostante fosse un lusso riservato a divinità e nobili.
In diverse culture il vino era simbolo di fecondità e vitalità: in Mesopotamia la vite era conosciuta come l’albero della vita e il vino era usato per bagnare edifici per purificare la città. Una leggenda persiana racconta di un re che uccide un serpente che a sua volta ha colpito un uccello magico e quest’ultimo per ringraziarlo di averlo salvato gli lascia un seme dal quale nasce la vite; i frutti nati da questa pianta una volta raccolti e fermentati avevano un brutto odore e scambiati per prodotti tossici vennero nascosti nei sotterranei del palazzo del re e etichettati come velenosi. Una concubina bandita del re decisa a suicidarsi cercò una delle giare che conteneva il veleno per mettere fine alla sua vita, ma una volta bevuto il liquido maleodorante non solo si sentì più felice, ma avvisato il re delle proprietà di quel liquido venne riammessa a corte; ancora oggi in Iran il vino viene chiamato veleno gradevole in riferimento a questo antica leggenda.
Secondo la mitologia greco-romana la nascita del vino è legata alla divinità Dioniso/Bacco, che durante i suoi viaggi ha insegnato alle persone che incontrava la pratica della viticoltura.
Le origini della birra
La produzione della birra sembra essere più recente rispetto a quella del vino, poiché le prime tracce ritrovate risalgono al V millennio a.C. in alcuni scritti dell’Antico Egitto e della Mesopotamia.
Anche la birra potrebbe essere una bevanda nata per caso, dato che per produrla servono gli zuccheri contenuti nei cereali che a contatto con dei particolari lieviti presenti nell’aria danno il via alla fermentazione; attraverso dei test chimici effettuati su antiche brocche di ceramica ritrovate nell’attuale Iran è stata ritrovata la prima traccia di birra risalente a circa 7.000 anni fa.
Nel Medioevo la birra diventa la bevanda delle classi meno abbienti e a partire dal IX secolo inizia ad essere aromatizzata con il luppolo; in Germania si perfeziona la ricetta per produrre la birra e si nota che con l’aggiunta del luppolo la bevanda diventa anche più duratura, adatta quindi ad essere trasportata. Nel XV secolo la ricetta tedesca si diffonde in altri paesi europei e in molti fissarono delle leggi che prevedevano l’obbligo dell’utilizzo del luppolo.