Vino strutturato o corpo del vino sono termini che si sentono spesso durante una degustazione o nel corso di un assaggio; anche in alcune ricette di cucina oppure quando si consiglia un vino da abbinare ad una pietanza ricorre di frequente questa parola del linguaggio enologico.
Ma cosa vuol dire “vino corposo”? Significato, come riconoscerlo e abbinamenti.
Vino corposo: significato
Il corpo del vino è l’insieme degli elementi e sostanze che lo compongono.
Quando si parla di vini corposi ci si riferisce a vini ricchi di alcol ed estratto secco, ovvero il residuo fisso, tutto quanto c’è di solido nel vino, che viene espresso in grammi per litro ed è compreso nel range tra i 9 e i 50 g/l.
Sono queste sostanze non volatili, solide e non facilmente evaporabili che determinano la struttura o corpo del vino. L’estratto secco può essere:
- Totale, caratterizzato dalle sostanze non volatili come sali minerali, pectine, acidi fissi, zuccheri e polifenoli, che rimangono dopo aver riscaldato la bevanda fino a 100°C.
- Netto, contiene le sostanze non volatili al netto degli zuccheri riduttori.
Più è alto il residuo fisso e più un vino avrà corpo o struttura.
Nei vini bianchi l’estratto secco è in genere compreso tra 16 e 22 g/l, mentre nei vini rossi si attesta sui 20-30 g/l.
Il vino inoltre è composto da acqua e alcol etilico: quest’ultimo, pur essendo un elemento volatile, contribuisce a definire la struttura di un vino perché provoca al palato sensazioni di calore che valorizzano la morbidezza della bevanda e accentuano la percezione del residuo secco.
Dunque, definire un vino corposo significa che è ricco e complesso, quasi “masticabile”, cioè che manifesta consistenza in bocca.
Ora che abbiamo chiarito del vino corposo significato e caratteristiche, spieghiamo come riconoscerlo.
Come riconoscere un vino corposo all’assaggio?
Già da un primo esame visivo ci si può rendere conto se un vino è corposo o meno. Osservatelo ed eseguite un delicato movimento rotatorio del bicchiere: se il vino si dimostra consistente alla vista per colore, peso e resistenza alla roteazione nel calice vuol dire che ha una buona struttura.
Come abbiamo detto, se il vino ha un residuo fisso e un volume alcolico elevati è più corposo e strutturato. Questo si manifesta con l’esame gustativo, valutando come scorre sulla lingua e cioè la masticabilità. Quando al palato rivela sensazioni di pastosità e morbidezza significa che il vino è corposo e strutturato, ricco di sostanze non volatili e con una percentuale alcolica piuttosto elevata.
Come si classificano i vini corposi
In base all’estratto tecnico, ossia al grado alcolico e al residuo fisso, il vino può essere classificato come:
- Magro, quando è privo di struttura. È un difetto.
- Leggero o debole, si dice di un vino poco strutturato e corposo, con un residuo fisso inferiore a 15 g/l e grado alcolico inferiore a 12°c. Sono leggeri quei vini bianchi freschi, giovani molto beverini.
- Di medio corpo, strutturato e corposo, con un residuo fisso compreso tra 16 g/l e 29 g/l e grado alcolico tra 12°c-13°c. Sono un esempio i vini rossi non sottoposti ad un lungo periodo di maturazione e affinamento.
- Di corpo pieno, con un’ottima struttura, un residuo fisso tra i 30 g/l e 44 g/l e una gradazione alcolica tra i 13°c e i 14°c. Un esempio sono i vini rossi da invecchiamento.
- Robusto, vini con una struttura molto importante, con un residuo fisso tra i 45 e i 50 g/l e un grado alcolico superiore ai 14°c.
- Pesante, è un vino con un residuo fisso altissimo e una gradazione alcolica eccessiva. È un difetto perché non vi è equilibro tra gli elementi che caratterizzano il vino.
Abbinamenti
I vini corposi si abbinano bene con la cacciagione, soprattutto se la bevanda è invecchiata e servita a temperatura ambiente in un calice ampio. Un vino rosso strutturato e di corpo, come ad esempio il nostro Blasio – Cannonau di Sardegna DOC Riserva firmato Cantine di Dolianova, sarà perfetto con arrosti di carni rosse, cacciagione e formaggi saporiti.
Non abbinate un vino corposo con i crostacei e i molluschi, meglio optare per i vini bianchi più leggeri.
Un bianco di corpo è ideale con formaggi importanti o con pesce grasso come salmone se con una buona acidità.