Siete stati invitati a casa di amici per un aperitivo oppure dovete festeggiare un evento e decidete di acquistare una buona bottiglia di bollicine in grado di dare un carattere unico alla vostra occasione speciale. Prima della scelta è utile sapere che in alcune bottiglie di vino spumante può capitare di leggere sull’etichetta la dicitura “dosaggio zero”: qual è il significato e quali sono le caratteristiche di questi vini?
Facciamo chiarezza per una maggiore consapevolezza durante l’acquisto.
Vino dosaggio zero: significato
Cosa vuol dire vino dosaggio zero? È un vino con una bassissima concentrazione zuccherina, meno di 3 grammi per litro.
Il dosaggio o dosage è l’ultima fase di produzione degli spumanti metodo classico con rifermentazione in bottiglia.
In seguito alla seconda fermentazione e alla conseguente presa di spuma e formazione delle classiche bollicine, le bottiglie di spumante passano alla fase del remuage, ovvero vengono fatte riposare in posizione obliqua con il collo verso il basso. Poi avviene la fase della sboccatura, in cui una minima parte di vino viene espulsa dalla bottiglia. La sostituzione del vino fuoriuscito avviene nella fase del dosaggio, appunto, nella quale viene aggiunto il liqueur d’expedition o liquido di dosaggio. Si tratta di una miscela di vino fermo e zucchero di canna che definisce i livelli di zuccheraggio indicati in etichetta (extra-brut, brute nature, brut e extra dry).
Se un vino spumante ha in etichetta l’espressione “dosaggio zero” significa che non c’è stata alcuna aggiunta di quantitativi di zuccheri e quindi non è stato aggiunto lo sciroppo di dosaggio.
Secondo la legislazione europea 2019/33 il termine “dosaggio zero” e i suoi sinonimi “brut nature”, ma anche “pas dosé” o “dosage zéro” possano essere indicati solo per quegli spumanti il cui grado zuccherino sia inferiore ai 3 grammi per litro e in quei prodotti che non hanno subito aggiunta di zucchero dopo la fermentazione secondaria.
Caratteristiche del vino dosaggio zero
Ora che abbiamo chiarito cosa significa dosaggio zero, soffermiamoci sulle caratteristiche di questa tipologia di vini che sono sempre più apprezzati anche perché meno calorici.
Negli spumanti metodo classico il residuo zuccherino è determinato dagli zuccheri presenti nel liqueur d’expedition.
Dato che lo sciroppo di dosaggio incrementa il residuo zuccherino del vino e arricchisce le sue proprietà organolettiche, il dosaggio zero è, a detta di molti, l’essenza più pura delle bollicine.
Lo zucchero bilancia l’acidità definendo l’armonia finale del prodotto e l’identità della cantina. Se un vino ha un basso contenuto di zuccheri è più riconoscibile e può esaltare le caratteristiche delle uve dei vitigni di provenienza. Il vino dosaggio zero avrà un grado di dolcezza dato solo dalle uve del territorio di provenienza e non dalla composizione, personalizzabile da ogni produttore, dello sciroppo di dosaggio.
Il dosaggio zero si differenzia dall’Extra Brut che contiene circa 5-6 grammi di zuccheri per litro e dalla versione Brut che ne contiene circa 10-12 grammi per litro; la versione Dry ne contiene una quantità compresa tra i 17 grammi per litro e i 32 g/l.
La dolcezza di un vino è influenzata anche dalla temperatura di servizio, perciò gli spumanti vanno degustati freddi.
Il risultato della mancata aggiunta di zuccheri è un vino estremamente secco, con una struttura ben definita e una sapidità evidente, un vino autentico e puro.
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Servitelo ad una temperatura compresa tra i 6-8°C per accompagnare piatti di pesce come crudités di ostriche, gamberi e scampi o per un aperitivo. Perfetto per le occasioni speciali!
