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Immaginate un vino in grado di riflettere le caratteristiche specifiche dell’uva da cui è stato fatto, dal gusto corposo e realizzato tramite una produzione attenta e diversa dal solito… Stiamo parlando del vino in purezza!

Per fare il vino si possono usare diverse tipologie di uva, ma nel caso del vino in purezza otteniamo il vino da grappoli provenienti da una sola coltivazione e, quindi, senza elementi estranei.

Quali sono le caratteristiche di questo vino? Qual è il significato del vino in purezza? Come viene prodotto? Come si differenzia dai vini blend? Rispondiamo a queste e tante altre domande in questa guida.

Vino in purezza: significato

Generalmente quando si produce un determinato tipo di vino si utilizzano diverse tipologie di uve, per raggiungere una maggiore complessità nel sapore e nell’aroma del vino, realizzando un prodotto equilibrato, dal gusto coinvolgente e soprattutto ricco di sfumature.

D’altro canto, esistono altri tipi di vino prodotti con un solo tipo di uva, cioè con il 100% di un determinato vitigno, definiti vini in purezza. Il risultato che ne deriva è un vino dal gusto deciso, in cui le caratteristiche organolettiche del tipo di uvaggio vengono amplificate al massimo, in base alla qualità e al tipo di uva utilizzato.

Alcuni presentano, infatti, un’acidità piuttosto elevata e un alto contenuto di tannini con aromi ai frutti rossi e neri, mentre altri possono presentare un gusto che richiama gli aromi fruttati, per questo è importante sapere cosa andiamo a gustare. In ogni caso, si tratta di un vino da regalare ai più appassionati e da provare almeno una volta nella vita!

Produzione del vino in purezza

In commercio esistono moltissimi vini prodotti in purezza perché sono numerose le cantine che, per poter contraddistinguere il loro prodotto da un altro sul mercato e per offrire gusti unici e originali, scelgono di utilizzare un solo vitigno.

Tuttavia, produrre un buon vino composto al 100% da uno specifico vitigno non è per niente facile: due differenti vini della stessa cantina possono avere gusti differenti e particolarità più o meno marcate, per questo è necessaria la bravura nella vinificazione.

La produzione di questo vino in purezza inizia con la selezione attenta del vitigno desiderato e il processo segue le diverse fasi di coltivazione, vendemmia, vinificazione, affinamento e imbottigliamento. I processi per poter ottenere un risultato eccellente si rivelano delicati, senza tagli, blend o miscele.

Differenza tra vino in purezza e blend

Il vino può essere ottenuto dallo stesso vitigno, ma anche miscelando diverse tipologie di uva.

Nel primo caso, parliamo del vino in purezza, proprio come il nostro Falconaro – Isola dei Nuraghi IGT Cantine di Dolianova, prodotto da uvaggio 100% Carignano, un vino da medio invecchiamento e da abbinare a primi piatti di terra, carni rosse e formaggi saporiti.

Nel secondo caso, si parla di blend ovvero di vini che hanno il 50% di vino tagliato e il restante 50% è composto da altre uve. Durante la produzione, si permette ai vini di vinificare e maturare separati per mantenere integre le proprietà originali di ognuno e poi assemblarli in modo da creare un vino completo e più equilibrato possibile.

Il vino in purezza è un vino di qualità?

Non c’è una regola che stabilisce se sia migliore oppure di qualità un vino in purezza, ma la sua bontà risplende quando si parte da un’ottima uva e si affianca un lavoro attento e professionale, un connubio che caratterizza i vini delle Cantine di Dolianova.

Esistono, inoltre, territori che si esprimono meglio con il vino in purezza, come l’Italia Settentrionale e l’Europa Centrale che hanno una viticoltura basata principalmente su vini ottenuti da un solo vitigno principale. In altri terreni invece si preferisce optare per il blend o altri metodi, come le zone mediterranee dove il clima è più temperato.

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