fbpx

Il tiramisù è uno dei dolci della tradizione gastronomica italiana più apprezzati al mondo per la sua cremosità e la golosità dei suoi ingredienti che variano a seconda delle ricette.

Questo goloso dessert è conosciuto, infatti, in diverse varianti, dalle classiche ricette a base di cacao e mascarpone o panna alle rinfrescanti versioni estive a base di frutta o fragole, più difficili da degustare in accompagnamento ad un calice di vino.

Scegliere il vino da abbinare al tiramisù non è sempre facile proprio per la varietà degli ingredienti con cui questo dolce è preparato, così come controverse sono le sue origini, ancora oggi molto discusse.

Prima di capire qual è il vino da abbinare al tiramisù per apprezzarlo meglio, facciamo quindi un salto indietro nel tempo per conoscere la sua storia e qualche curiosità sulla paternità di questo dolce tanto amato in tutto il mondo.

Tiramisù: storia e origini della ricetta

La storia del tiramisù ha origini negli anni Settanta, presumibilmente in Veneto ma, in realtà, la paternità della ricetta fu a lungo contesa proprio tra Veneto, Piemonte, Toscana e Friuli Venezia Giulia.

Il termine “tiramisù” così come la ricetta di questo dolce comparve per la prima volta nel corso del XX secolo all’interno delle enciclopedie gastronomiche, anche se la stessa preparazione andò incontro a diverse varianti nei secoli per poi essere codificata solo in tempi recenti.

La tesi più accreditata è quella che attribuisce l’invenzione del “tirame su” al cuoco italo tedesco Loly Linguanotto, che, al rientro dalle sue esperienze lavorative in Germania, ispirato dalle pasticcerie tedesche, diede vita a questo dolce.

Fu proprio nel 1970, che il cuoco pasticcere, ispirandosi alla famosa crema bavarese, modificò la ricetta di un dolce povero chiamato sbatudin, a base di tuorlo d’uovo montato con lo zucchero, aggiungendovi mascarpone e biscotti secchi, dando così vita al tiramisù.

Il dolce senza mascarpone e savoiardi era conosciuto originariamente anche come “zuppa del duca”, dolce senese dedicato a Cosimo III dei Medici che spinse i toscani a rivendicare la paternità del tiramisù.

Secondo altre ipotesi, invece, la ricetta del tiramisù avrebbe origini più antiche identificandosi come il dolce tipico di un noto ristorante di Gorizia negli anni Cinquanta.

Il nome di questo dolce, a detta di alcuni, invece sarebbe da attribuirsi al motivo per il quale venne preparato per la prima volta nel periodo dell’Unità d’Italia, quando a Torino uno dei cuochi di Camillo Benso di Cavour lo preparò per “tirar su” il conte dalle fatiche dell’unificazione d’Italia.

Le contese per la paternità del tiramisù, che durò oltre quarant’anni e che riguardò soprattutto il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, furono risolte quando quest’ultima regione fu ufficialmente riconosciuta come terra d’origine di questo dolce.

Il tiramisù sarebbe nato, infatti, in un albergo ristorante di Udine, a Tolmezzo per l’esattezza, per libera interpretazione da parte della titolare, la signora Norma Pielli, della ricetta del dolce Torino indicato con il numero 649 nel volume di Pellegrino Artusi, al quale venne aggiunto il caffè.

Vino e tiramisù: ricetta tradizionale e abbinamenti

La ricetta tradizionale del tiramisù prevede savoiardi o pavesini, caffè, uova, mascarpone, zucchero e cacao amaro in polvere e può prevedere spesso l’aggiunta di liquore o di vini liquorosi come il Marsala.

La forma originaria del dolce è rotonda, mentre oggi è diventata più comune la versione a mattonella o la presentazione del dessert in bicchieri di vetro di forma rotonda o piramidale.

Una delle varianti più golose del tiramisù prevede l’aggiunta di panna montata che, unita al mascarpone, rende questo dolce ancora più cremoso, mentre il caffè può essere sostituito dal cioccolato o essere arricchito da gocce di cioccolato, cocco o amaretti.

Come preparare il tiramisù: i passaggi da seguire

Il primo passaggio da seguire per preparare il tiramisù è la preparazione del caffè, da zuccherare a piacere e poi lasciar raffreddare.

Come secondo passaggio si dovrà procedere alla preparazione della crema al mascarpone con cui ricoprire il dolce, che si ottiene mescolando il mascarpone con i tuorli e lo zucchero montati a cui si uniscono delicatamente gli albumi montati a neve.

Si termina poi inzuppando i savoiardi nel caffè, disponendoli a strati in una pirofila e distribuendo al di sopra la crema al mascarpone e il cacao amaro in polvere.

Ma quale vino si accompagna meglio a questi ingredienti?

Ecco qualche consiglio per non commettere errori e godersi al meglio questo dolce al cucchiaio.

Qual è il vino da abbinare al tiramisù: le regole per non sbagliare

Il tiramisù è un dolce dai sapori intensi e decisi la cui aromaticità e grassezza richiede un vino in grado di valorizzarne il gusto rendendo piacevole la degustazione.

Proprio il mix di ingredienti di cui si compone questo dessert rende spesso difficile scegliere qual è il vino da abbinare al tiramisù senza creare elementi di contrasto troppo marcati, soprattutto per la presenza del caffè, il cui aroma si distingue su tutti gli altri insieme alla grassezza del mascarpone.

Da evitare l’accostamento con le bollicine dolci, la cui eccessiva persistenza non riuscirebbe ad accompagnare in modo delicato la dolcezza del tiramisù né a smorzare al palato l’eccessivo carattere zuccherino di questo dessert.

La scelta ideale per non sbagliare dovrà ricadere su vini dolci, di buona intensità e profumazione, capaci di creare una miscela perfetta di sapori valorizzando il carattere di questo dolce, come il Moscato o il vino Passito.

Per non sbagliare sarà indispensabile valutare non soltanto il tipo di ingredienti utilizzati nella preparazione di questo dolce ma anche la consistenza degli stessi, da essa dipenderà anche la cremosità e l’intensità gusto-olfattiva del dolce al palato.

La stessa quantità del caffè o la grassezza della crema a base di mascarpone o panna possono incidere notevolmente sulle sensazioni rilasciate dal dolce al palato, pertanto influenzeranno anche la scelta del vino da abbinare al tiramisù.

Per evitare i contrasti troppo marcati è consigliabile optare per abbinamenti per continuità, pertanto il vino ideale con cui degustare questo dessert dovrà essere necessariamente dolce, piacevole e aromatico.

Se il Moscato si abbina alla perfezione a creme e dolci lievitati, la sua freschezza e il suo profumo fruttato con note floreali sono l’ideale anche per accompagnare dolci al cucchiaio come un gustoso tiramisù, classico o alle fragole.

Il Passito Cantine di Dolianova, Moscato di Sardegna Doc, offre a chi lo degusta una piacevole sensazione di setosa fluidità, mentre una buona sapidità bilancia le sensazioni dolci e offre al degustatore un lunghissimo finale di frutta secca, albicocca, piccoli frutti tostati e delicate spezie.

Di colore giallo dorato intenso tendente all’ambrato, il suo profumo è ampio e decisamente aromatico, a naso esprime un bouquet di fiori d’acacia passiti, confettura di albicocca­, agrumi canditi e dolci note vanigliate e speziate sul finale, perfetto per ripulire il palato dalla grassezza di questo dolce.

Assapora il Passito Cantine di Dolianova alla temperatura di 10°-12°C con una buona coppa di tiramisù per un tripudio di sapori e di sensazioni.

Buon appetito!

Pin It on Pinterest

Share This