La botte è un contenitore di legno in cui riposa il vino e avviene il suo affinamento. Ma vi siete mai chiesti qual è la capienza di una botte di vino? La risposta non è univoca e a seconda del volume la botte assume nomi diversi.
Scopriamo le diverse tipologie di botti e i litri di vino che sono in grado di contenere.
Tipologie di botti di vino
Le botti si possono distinguere per quanto riguarda la dimensione in: botti piccole, medie e grandi. Vediamo i tipi di capienza botte di vino.
Capienza botte piccola
Per botte piccola o legno piccolo si intende la barrique, normalmente di capacità di 225 litri. Si tratta di una botte di legno, in genere rovere francese, originaria della Francia ma oggi nota e largamente utilizzata in tutto il mondo.
Capienza botte media
La botte media è chiamata doppia barrique o tonneau (termine che deriva dal latino tunna che significa recipiente). La capienza di queste botti è di circa 500 litri di vino fino ad un massimo di 700 litri. L’uso del tonneau nell’affinamento del vino si predilige quando si vuole avere un minore impatto sul corredo aromatico e polifenolico sul vino, rispetto alla barrique. Avendo un volume maggiore il contenitore, diminuisce la superficie a contatto del vino assicurando un minore scambio.
Il nostro Blasio Cantine di Dolianova dopo la svinatura è trasferito in botti di rovere francese di media capacità dove è affinato per almeno 6 mesi. Dopo questo periodo, la maturazione del Blasio viene completata in vasche di cemento vetrificato.
Capienza botte grande
La botte grande o legno grande indica botti e tini di volume ancora maggiore, variabile dai 1000 ai 10.000 litri. Questa tipologia viene usata maggiormente in Italia e viene scelta quando si vuole limitare il più possibile l’effetto del legno sul vino. Talvolta non viene neanche effettuata la tostatura assicurando così la totale conservazione delle caratteristiche originali del vino. I tini non hanno la forma classica a botte ma una forma tronco-conica e un fondo più largo rispetto all’altro.
Ora che abbiamo chiarito la capienza della botte di vino piccola, media e grande, vediamo quando si usa l’una piuttosto che l’altra.
Differenze tra barrique e botte grande
La principale differenza sta nella capienza della botte di vino grande rispetto alla barrique che, come abbiamo detto, è maggiore nella prima rispetto alla seconda.
È inoltre differente la quantità di legno che resta a contatto con il vino durante il suo affinamento. La micro-ossigenazione è superiore nella barrique e inferiore in una botte grande. Infatti, la barrique cede al vino più sentori e aromi come la nota vanigliata e burrosa e diventa più vellutato; i vini più adatti ad essere contenuti sono quelli più corposi ed esuberanti.
Il vino che fa affinamento in botte grande è più delicato e risente meno dell’apporto del legno, per questo il vino mantiene pressoché intatte le sue caratteristiche.
La barrique francese si impiega maggiormente per i vini di respiro internazionale; invece, la botte grande rappresenta più la tradizione enologica italiana.
Un’altra differenza risiede nello spessore delle doghe tra i due tipi: la botte grande ha doghe spesse fino a otto centimetri, la barrique ha doghe spesse quattro centimetri.
Infine, le botti grandi possono essere asciate e non sostituite dopo 5 anni, mentre la barrique va sostituita dopo 5 anni. Asciare significa asportare 5mm di legno ogni 10 anni per far tornare in superficie il legno vivo e prolungare così la vita della botte di vino.
Non si può affermare che il vino affinato in barrique sia migliore di quello in botte grande o viceversa; si tratta solo di stili diversi e si usa l’uno o l’altro a seconda dell’obiettivo enologico che si vuole perseguire.
E adesso soffermiamoci sul materiale utilizzato per costruire la barrique e la botte, ovvero il legno.
Il tipo di legno utilizzato per la costruzione delle botti di vino
Il legno tipicamente utilizzato per la realizzazione di barrique e botti è il rovere, un tipo di legno di quercia altamente resistente che non altera nel tempo il vino con cui resta a contatto e anzi, è capace di donargli un sapore gradevole rilasciando sostanze come i tannini in grado di arricchire corpo e bouquet e allungare la vita del vino.
La provenienza del legno fa la differenza. Esistono diverse tipologie di legno di rovere: francese, americano, rovere di Slavonia (più economico), il rovere spagnolo… Ad esempio, il rovere americano è più duro di quello francese e ha un costo minore dato che ha una maggiore produttività.
Il legno è sin dai tempi antichi il materiale più impiegato in enologia. Permette un lieve scambio gassoso con l’esterno, che favorisce l’invecchiamento del vino e grazie alla sua porosità naturale favorisce la micro-ossigenazione, ossia la cessione lenta e costante di molecole di ossigeno al vino.
Uno svantaggio di questo materiale è che il legno vecchio delle botti può essere fonte di batteri e cattivi sapori.