L’Italia non è soltanto uno dei più antichi Paesi vinicoli del mondo (nel nostro Paese la produzione di vino risale almeno al 1000 a.C), ma addirittura uno dei principali produttori di vino a livello mondiale.
In Italia viene infatti prodotto circa il 19% del vino globalmente prodotto (è quanto rilevano i dati dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino relativi al 2022). I vini italiani preferiti sono quelli frizzanti, ma si riscontra una crescita per l’apprezzamento dei vini fermi.
Nel 2023 l’Italia ha prodotto circa 38,3 milioni di ettolitri di vino, registrando una diminuzione del 23,2% rispetto al 2022. Questo calo ha portato l’Italia a perdere la leadership mondiale nella produzione vinicola, superata dalla Francia con 48 milioni di ettolitri.
Ma parlando di dati specifici, quanto vale il mercato del vino in Italia?
Risponderemo a questa e tante altre domande nel corso dell’articolo.
I dati: quanto vale il mercato del vino in Italia?
Come abbiamo detto, i dati dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV) relativi al 2022 rilevano che la produzione italiana di vino sia pari al 19% di quella globale. Possiamo allora aspettarci che il valore del mercato sia piuttosto elevato.
Quanto vale il mercato del vino in Italia? Il valore di produzione è di circa 16 miliardi di euro (dati 2023). Di questi, circa la metà sono riferiti all’export.
Nel canale della Grande Distribuzione Organizzata (GDO), le vendite di vino hanno raggiunto un valore record di 3,02 miliardi di euro nel 2023, con un incremento del 2,5% rispetto all’anno precedente, nonostante una diminuzione del 3,2% in volume, attestandosi a 7,4 milioni di ettolitri venduti.
Nel primo semestre del 2024, le esportazioni di vino italiano hanno superato i 3,8 miliardi di euro, con un incremento del 3,1% in valore e del 2,5% in volume rispetto allo stesso periodo del 2023.
Quali sono i primi mercati per le esportazioni italiane?
I primi mercati per le esportazioni di vino italiano sono Stati Uniti, Germania e Regno Unito. Più nello specifico:
- negli USA è esportato il 23% del totale ed i dati sono in crescita dell’8% nel 2024;
- in Germania il 15%, con una crescita del 5%;
- nel Regno Unito le esportazioni nel 2024 hanno raggiunto un valore di 464,4 milioni di euro, con una crescita del 5% nel segmento dei vini in bottiglia.
Altri mercati rilevanti includono il Canada, la Svizzera e la Francia.
Il mercato del vino italiano ed europeo nell’e-commerce
Il settore dell’e-commerce rappresenta il 4% circa del valore del mercato del vino in Italia.
La crescita maggiore è stata rilevata nel 2020, probabilmente per via della pandemia da Covid-19. Nel 2020, infatti, la crescita è stata del 132,8% rispetto all’anno precedente.
Per una breve classifica, rispetto ai principali Paesi venditori di vino nel settore dell’e-commerce abbiamo secondo gli ultimi dati disponibili: Francia, poi Regno Unito e Cina.
Dopo l’impennata durante la pandemia, il mercato dell’e-commerce del vino in Italia sta attraversando una fase di assestamento, con alcune piattaforme che registrano cali nelle vendite, mentre altre continuano a crescere.
Quanti vini ci sono in Italia?
Per quanto riguarda le tre classi principali riportate in etichetta per il vino in vendita, in Italia ci sono:
- 118 vini IGT
- 341 vini DOC
- 78 vini DOCG.
Questa lista, dunque, esclude i vini senza denominazione di origine, ovvero i vini generici (non necessariamente vini scadenti, ma semplicemente vini meno soggetti a regole di produzione).
Le denominazioni dei vini: IGT, DOC e DOCG
Ora che abbiamo visto quanti vini ci sono in Italia, vediamo di fare un po’ di chiarezza sulle denominazioni che abbiamo citato: IGT, DOC e DOCG.
I vini che presentano una di queste denominazioni in etichetta sono detti “vini a denominazione di origine”: sono soggetti a specifiche regole di produzione e sono legati ad uno specifico territorio.
I vini a denominazione di origine possono essere identificati come IGP, Indicazione Geografica Protetta (spesso riconosciuti anche come IGT, Indicazione Geografica Tipica), oppure come DOP, Denominazione di Origine Protetta.
In questo secondo caso si tratta di prodotti legati ad uno specifico ambiente, per cui devono essere indicate le sottozone (ovvero comune, podere, vigna). Il marchio, inoltre, identifica maggiore qualità e maggiori vincoli di produzione. La prima denominazione invece identifica un vino legato ad un territorio più ampio e meno soggetto a regole di produzione.
I vini DOP si suddividono a loro volta in due denominazioni distinte: DOC, Denominazione di Origine Controllata e DOCG, Denominazione di Origine Controllata e Garantita.
I vini IGP o IGT, legati come abbiamo detto ad un territorio geografico ampio e a regole di produzione meno severe rispetto alle altre etichette, possono ricevere il riconoscimento della DOC dopo almeno 5 anni e della DOCG dopo altri 10 (dunque 15 in totale). La ricezione di tali denominazioni certifica come la qualità del vino sia aumentata, tramite una restrizione sempre maggiore del territorio di produzione (fino a riferirsi alla singola vigna), tramite sempre maggiori vincoli e controlli e ancora tramite metodi di produzione sempre più severi.
Lista dei 78 vini italiani a Denominazione di Origine Controllata e Garantita
Ecco la lista dei vini italiani a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), scendendo da Nord passando per il centro Italia verso Sud. Non elencheremo in questa sede la lunga lista di vini italiani IGT e DOC. Fra questi ultimi, tuttavia, possiamo menzionare numerosi ottimi vini sardi delle Cantine di Dolianova, come il Perlas, Nuragus di Cagliari DOC o l’Anzenas, Cannonau di Sardegna DOC.
Piemonte, 19 vini DOCG
- Alta Langa DOCG
- Asti Spumante DOCG
- Barbaresco DOCG
- Barbera d’Asti DOCG
- Barbera del Monferrato Superiore DOCG
- Barolo DOCG
- Brachetto d’Acqui DOCG
- Dogliani DOCG
- Dolcetto di Diano d’Alba DOCG
- Dolcetto di Ovada Superiore DOCG
- Erbaluce di Caluso DOCG
- Gattinara DOCG
- Gavi o Cortese di Gavi DOCG
- Ghemme DOCG
- Moscato di Canelli DOCG
- Nizza DOCG
- Roero DOCG
- Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG
- Terre Alfieri DOCG
Lombardia, 5 vini DOCG
- Franciacorta DOCG
- Moscato di Scanzo DOCG
- Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG
- Sforzato della Valtellina o Sfurzat di Valtellina DOCG
- Valtellina Superiore DOCG
Veneto, 14 vini DOCG
- Amarone della Valpolicella DOCG
- Asolo Prosecco DOCG
- Bagnoli Friularo o Friularo di Bagnoli DOCG
- Bardolino Superiore DOCG
- Colli di Conegliano DOCG
- Colli Euganei Fior d’Arancio DOCG
- Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG
- Lison DOCG
- Montello Rosso DOCG
- Piave Malanotte o Malanotte del Piave DOCG
- Recioto della Valpolicella DOCG
- Recioto di Gambellara DOCG
- Recioto di Soave DOCG
- Soave Superiore DOCG
Friuli-Venezia Giulia, 4 vini DOCG
- Colli Orientali del Friuli Picolit DOCG
- Lison DOCG
- Ramandolo DOCG
- Rosazzo DOCG
Emilia-Romagna, 2 vini DOCG
- Colli Bolognesi Pignoletto DOCG
- Romagna Albana DOCG
Toscana, 11 vini DOCG
- Brunello di Montalcino DOCG
- Carmignano DOCG
- Chianti DOCG
- Chianti Classico DOCG
- Elba Aleatico Passito DOCG
- Montecucco Sangiovese DOCG
- Morellino di Scansano DOCG
- Suvereto DOCG
- Val di Cornia Rosso DOCG
- Vernaccia di San Gimignano DOCG
- Vino Nobile di Montepulciano DOCG
Umbria, 2 vini DOCG
- Montefalco Sagrantino DOCG
- Torgiano Rosso Riserva DOCG
Marche, 5 vini DOCG
- Castelli di Jesi Verdicchio Riserva DOCG
- Conero DOCG
- Offida DOCG
- Verdicchio di Matelica Riserva DOCG
- Vernaccia di Serrapetrona DOCG
Lazio, 3 vini DOCG
- Cannellino di Frascati DOCG
- Cesanese del Piglio o Piglio DOCG
- Frascati Superiore DOCG
Abruzzo, 2 vini DOCG
- Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo DOCG
- Tollum o Terre Tollesi DOCG
Campania, 4 vini DOCG
- Aglianico del Taburno DOCG
- Fiano di Avellino DOCG
- Greco di Tufo DOCG
- Taurasi DOCG
Puglia, 4 vini DOCG
- Castel del Monte Bombino Nero DOCG
- Castel del Monte Nero di Troia Riserva DOCG
- Castel del Monte Rosso Riserva DOCG
- Primitivo di Manduria Dolce Naturale DOCG
Basilicata, 1 vino DOCG
- Aglianico del Vulture Superiore DOCG
Sicilia, 1 vino DOCG
- Cerasuolo di Vittoria DOCG
Sardegna, 1 vino DOCG
- Vermentino di Gallura DOCG
Quanti tipi di uva esistono in Italia?
I numeri sono sorprendenti: parliamo di ben 545 varietà di vite da vino e 182 varietà di vite da tavola. Parlando di vitigni autoctoni, il nostro Paese vanta un primato mondiale.
Per quanto riguarda la Sardegna i vitigni autoctoni sono:
- Varietà rossa:
Albarenzeuli Nero, Barbera Sarda, Bovale, Bovale Grande, Caddiu, Cagniulari, Cannonau, Caricagiola, Carignano, Girò, Malvasia Nera, Monica, Nieddera, Nieddu Mannu, Pascale. - Varietà bianca:
Albarenzeuli Bianco, Arvesignadu, Argu Mannu, Bianca Addosa, Bianca Remungia, Forastera, Malvasia di Sardegna, Moscato Bianco, Nasco, Nuragus, Retagliado Bianco, Seminano, Torbato, Vermentino, Vernaccia di Oristano.
Le Cantine di Dolianova vantano ben oltre settant’anni di storia. Produciamo vini di ottima qualità e rigorosamente legati all’antichissima tradizione sarda, privilegiando da sempre i vitigni più tipici della nostra meravigliosa isola.