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Secondo i dati relativi allo scorso anno, il mercato italiano del vino è il primo al mondo nella classifica di produzione per volumi: in Italia viene infatti prodotto il 20% del vino globalmente prodotto (è quanto rilevano i dati di PwC e Pambianco) I vini italiani preferiti sono quelli frizzanti, ma si riscontra una crescita per l’apprezzamento dei vini fermi. Tornando ora alla classifica mondiale, al secondo posto si trovano, alla pari, Francia e Spagna.

Ma parlando di dati specifici, quanto vale il mercato del vino in Italia? Risponderemo a questa e tante altre domande nel corso dell’articolo.

I dati: quanto vale il mercato del vino in Italia?

Come abbiamo detto, i dati di PwC e Pambianco presentati al Wine & Food Summit di Milano rilevano che la produzione italiana di vino sia pari al 20% di quella globale. Questo dato porta il mercato italiano del vino ad essere il primo nella classifica globale di produzione per volumi. Possiamo allora aspettarci che il valore del mercato sia piuttosto elevato.

Quanto vale il mercato del vino in Italia? Il valore di produzione è pari a 11,6 miliardi di euro (dati settembre 2022). Di questi, 7,3 miliardi (ovvero circa 22,2 milioni di ettoliti di vino) sono riferiti all’export.

Nel 2021, il consumo interno è stato pari a 4,7 miliardi di euro. Sono quindi le esportazioni di vino a dare i risultati maggiore al comparto. Fra il 2017 e il 2021 si è registrata qui una crescita aggregata del 4,4%. In particolare, il 2021 ha registrato un’accelerazione del +12,5% rispetto all’anno precedente.

In questo settore, le prime 10 aziende fatturano ben 3 miliardi di euro, pari al 27% dell’intera produzione (con una crescita del +12% annuo). Questo dimostra come sia in atto un processo di concentrazione.

Quali sono i primi mercati per le esportazioni italiane?

I primi mercati per le esportazioni italiane sono Stati Uniti, Germania e Regno Unito. Più nello specifico:

  • negli USA è esportato il 24% del totale ed i dati sono in crescita dell’11%;
  • in Germania il 16%, ma i dati sono leggermente in calo;
  • nel Regno Unito il 10%, con una crescita del 30,7%.

Il mercato del vino italiano ed europeo nell’e-commerce

Nel settore dell’e-commerce, il mercato del vino ha registrato una rapida crescita del +30,4% rispetto al 2020, coprendo così il 4% del mercato del vino a livello globale. La crescita è stata considerevole, specialmente se si considera che solo 2 anni prima, nel 2018, tale fetta di mercato copriva a mala pena il 2% del totale. La crescita maggiore è stata rilevata nel 2020, probabilmente per via della pandemia da Covid-19. Nel 2020, infatti, la crescita è stata del 132,8% rispetto all’anno precedente.

Per una breve classifica europea, rispetto ai principali Paesi venditori di vino nel settore dell’e-commerce abbiamo: il Regno Unito al primo posto con un buon 11,9% di vendite online (con una crescita del 10,1% rispetto al 2015). Al secondo posto si trovano poi la Francia, con il 9,9% ed i Paesi Bassi, con il 9,8%. Ultimi in classifica sono invece Spagna e Germania, con una percentuale di vendita di vino online pari a 1,7%.

L’Italia si trova a metà strada: il Paese registra come proventi da shop online il 4% delle vendite.

Consumatori post-pandemici: consapevoli ed esigenti

I consumatori post-pandemici si dimostrano essere consumatori consapevoli e maggiormente disposti a pagare cifre più alte per prodotti locali e certificazioni in etichetta, specialmente per quanto concerne il mercato del vino. Più nello specifico, la disponibilità dei consumatori a pagare cifre più alte per prodotti migliori è cresciuta del 38% nel periodo post-pandemia.

Questa particolare attenzione per la ricerca dell’offerta migliore sul mercato e per la consegna più veloce favorisce il cosiddetto acquisto omnichannel. L’81% di coloro che hanno risposto nella ricerca compiuta da PwC e Pambianco ha affermato di aver acquistato in 3 o 4 canali diversi nel corso dei 6 mesi precedenti. Ciò che rappresenta l’attuale sfida per le aziende è dunque servire clienti e consumatori che sono sempre più consapevoli, informati ed attenti alla qualità. Il tutto in un contesto in cui dominano difficoltà di approviggionamento e pressione sui costi.

Alcune ipotesi: le aspettative per il mercato del vino

Se il 2022 ha rappresentato un nuovo record per quanto riguarda l’esportazione, il nuovo anno arriva con tante incertezze e sfide per il mercato italiano del vino.

La principale minaccia rispetto alle prospettive di crescita del mercato del vino nel 2023 è rappresentata dal rallentamento economico che ha caratterizzato l’ultimo periodo. Ci sono diversi fattori che potrebbero portare ad una ripresa dei consumi nel corso dell’anno corrente. Parliamo della previsione della Banca d’Italia rispetto ad una possibile crescita del PIL del +0,4% rispetto allo scorso anno (dato contrario rispetto a quanto ipotizzato dal Fondo Monetario Internazionale, che ad ottobre dello scorso anno prevedeva una variazione negativa del -0,2%) ed all’assenza di nuove impennate sulle quotazioni del gas e del prezzo del petrolio stabile.

In questo contesto l’inflazione potrebbe ridursi: già nel mese di dicembre 2022 si è notato un primo segnale in questa direzione. Una riduzione dell’inflazione porterebbe a minori restrizioni nella politica monetaria europea. Questi segnali, insieme alle risorse previste dal Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza) daranno probabilmente lo slancio necessario per la ripresa dei consumi, compresi i consumi di vino, nel 2023. Queste, per lo meno, sono le stime Wine Monitor di Nomisma.

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